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Barbara Berlusconi: "La mia famiglia in Italia non si sente al sicuro"

Andrea Tempestini
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Al padre i giudici hanno messo il bavaglio: uno sgarro, una parola fuori posto e rischia l'annullamento dei servizi sociali e gli arresti. Così all'attacco ci passa la figlia, Barbara Berlusconi. Lo fa in un'intervista all'edizione spagnola di Vanity Fair, che risale al 2 febbraio ma pubblicata solo oggi, in cui spiega: "Per tutta la famiglia è un momento di grande dolore. Non ci sentiamo sicuri in Italia. Nostro padre è perseguitato da una giustizia faziosa. Tutto quello che ha passato mio padre in questi anni è atipico, proprio dell'Inquisizione. Dal punto di vista giuridico - bastona la figlia del Cav - siamo tornati al Medioevo, quando non si giudicava una persona per aver violato la legge ma per come si comportava a casa sua". Affetti e pallone - Parole dure, quelle della figlia del leader di Forza Italia, che arrivano pochi giorni dopo la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano sul futuro del padre, che "esordirà" ai servizi sociali nella struttura di Cesano Boscone a breve. Barabara parla anche degli affetti di papà Silvio, dice la sua sulle insistenti voci sul possibile matrimonio tra l'ex premier e Francesca Pascale, la sua fidanzata. "Non entro nella sua vita privata - premette -. E' la sua relazione, ma credo sia improbabile che abbia voglia di sposarsi di nuovo". Dopo la famiglia, il lavoro, che è (ancora) il calcio, nonostante le continue voci su un suo possibile passaggio in politica. Barbara, ad del Milan, sottolinea: "Il calcio è un settore in espansione dove rimane molto da fare. Il nostro business è il calcio, ma ci sono un'infinità di attività collaterali che possono generare molti introiti, come la vendita delle magliette o le sponsorizzazioni. Non è importante solo vincere titoli, ma anche aumentare i ricavi", ricorda Barbara, tenendo la barra dritta su quello che è il primo obiettivo del Milan di oggi: far quadrare i conti.

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