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Ballarò contro DiMartedì, la guerra dello share: Massimo Giannini stravince contro Giovanni Floris

Giulio Bucchi
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Il massacro DiMartedì: Massimo Giannini stravince il duello dei talk con Giovanni Floris. Il Ballarò passato all'ex vicedirettore di Repubblica ha fatto registrare l'11,8% di share con 2.503.000 spettatori, mentre il suo predecessore Floris, transitato a La7 (con un contratto da 4 milioni di euro per 3 anni), continua la serie nera sulla rete di Urbano Cairo: il nuovo DiMartedì porta a casa appena il 3,47% con 755mila spettatori. Due programmi, per la verità, poco entusiasmanti: nonostante gli ospiti big (Roberto Benigni e Renato Brunetta da una parte, il solito Maurizio Crozza ed Eugenio Scalfari dall'altra), hanno pagato un format ormai abusato e, di fatto, "gemello". Pochi guizzi, poche risate, tanta noia. Il confronto con l'ultima stagione - Floris ha perso, così come finora il suo preserale 19e40 è un buco nell'acqua. Ma Giannini non può dormire sugli allori, perché a leggere più attentamente i numeri dell'audience infatti  si scorge qualche piega un po' preoccupante. Come sottolinea il sito specializzato davidemaggio.it, si nota come il debutto di Giannini a Ballarò sia inferiore per share e spettatori a quanto accaduto un anno fa, debutto stagionale di Floris sul talk di Raitre: il 10 settembre 2013 lo share fu di 13,56%, con 3.030.000 spettatori. In entrambi i casi, meglio di quest'anno. E occhio perché anche l'ultima di Floris a Ballarò, lo scorso 24 giugno, non registrò dati molto lontani dal debutto di ieri sera di Giannini: 10,72% di share e 2.286mila spettatori. Ma era la sera di Italia-Uruguay 0-1, disastrosa ultima partita azzurra ai Mondiali brasiliani, e molti preferirono uscire di casa e prendersi un gelato piuttosto che angustiarsi sui problemi della politica italiana. 

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