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Abolizione canone Rai, per Marco Travaglio è un favore di Matteo Renzi a Silvio Berlusconi: la delirante teoria

Andrea Tempestini
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Quando si parla di Silvio Berlusconi, sul Fatto Quotidiano diretto dall'ossessionato Marco Travaglio si può leggere di tutto. Ma tra tutte le accuse e le teorie bislacche, quella che viene offerta dal quotidiano nel giorno successivo all'indiscrezione sulla volontà di Matteo Renzi di cancellare il canone Rai è tra le più incredibili. In sintesi, secondo quanto scritto dalla banda Travaglina, abolire il canone Rai sarebbe un favore a Mediaset e a Silvio Berlusconi, "un messaggio politico" per favorire eventuali larghe intese. Peccato che mezza Mediaset sia insorta contro l'idea perché andrebbe ad incidere sul tetto della raccolta pubblicitaria fissato per Viale Mazzini, ovviamente sfavorendo il biscione. È così per tutti, ma non per Il Fatto Quotidiano. Leggi anche: Berlusconi fa venire un attacco di panico a Travaglio Nel dettaglio, sul giornale travagliesco si sostiene che "far saltare il tetto non porterà a un boom di raccolta per un'azienda priva di pay tv e che non è abituata a competere con un colosso che domina il mercato da anni, senza contare che molti utenti, liberati dal canone, potrebbero usare i risparmi per sottoscrivere abbonamenti alle tv a pagamento". Una teoria che lascia interdetti, ma il 'meglio' deve ancora venire. "Renzi - riprende l'articolessa - potrà rivendersi alle urne l'eliminazione della tassa, sostituendola con un trasferimento statale (finanziato da tagli di spesa o altre tasse) ma non può andare oltre questa partita di giro se non vuole far fallire l'azienda facendo così un regalo a Berlusconi". Insomma, sullo sfondo, con l'abolizione del canone, ci sarebbe anche "il fallimento" (impossibile) di Viale Mazzini. Per fare, va da sé, un favore a quel Cavaliere da cui Travaglio e il suo quotidiano sono semplicemente ossessionati.

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