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Antonio Di Pietro e il caso Gardini: "Se lo avessi arrestato sarebbe ancora vivo"

Cristina Agostini
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"Raul Gardini era latitante, nei suoi confronti c'era un provvedimento restrittivo per la tangente Enimont, da 150 miliardi di lire. Per me era un imputato importante, ma era latitante. Convenimmo che poteva venire a palazzo di giustizia a riferire a chi aveva dato questi soldi ma non voleva arrivare con le manette e uscire con le manette". Antonio Di Pietro, ospite di Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano, interviene sul caso Gardini. Leggi anche: Di Pietro, bomba giudiziaria in diretta su Renzi: "Perché non mi ha candidato?". Brutto sospetto E rivela: "Io glielo promisi, ma lui all'ultimo probabilmente non si fidò di me. Un quarto d'ora prima il suo avvocato mi aveva confidato che stava arrivando, ma dopo essersi vestito decise di suicidarsi. Io sapevo dove fosse, avrei potuto arrestarlo, non l'ho fatto perché gli ho dato la mia parola. Se l'avessi arrestato rispettando strettamente la legge forse oggi sarebbe ancora vivo".

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