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Italicum, Berlusconi: "Sì alla riforma solo alla Camera"

Matteo Legnani
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"Prendiamo atto con grave disappunto della difficoltà del Presidente del Consiglio di garantire il sostegno della sua maggioranza agli accordi pubblicamente realizzati. Come ulteriore atto di collaborazione, nell'interesse del Paese, a un percorso riformatore verso un limpido bipolarismo e un ammodernamento dell'assetto istituzionale, manifestiamo la nostra disponibilità ad una soluzione ragionevole che, nel disegnare la nuova legge elettorale, ne limiti l'efficacia alla sola Camera dei Deputati, accettando lo spirito dell'emendamento 2.3". E' questa la nota con cui Silvio Berlusconi pone fine al vertice di Forza Italia convocato per fare il punto sulle modifiche della legge elettorale. Il Cavaliere è deluso da Renzi, che non è stato in grado di imporre ai suoi (al Pd e agli alleati) le proposte di riforma concordate nel "patto del Nazareno" di alcune settimane fa. Ma disinnesca quella che era stata definita la "bomba" dell'emendamento D'Attorre, ovvero l'ipotesi che le regole dell'Italicum vengano applicate solo per l'elezione della camera dei deputati. Giusto ieri, il presidente dei deputati azzurri renato brunetta aveva gridato allo scandalo, minacciando tuoni e fulmini qualora nella maggioranza avesse prevalso l'ipotesi di una riforma "dimezzata", ossia valida solo per uno dei due rami del Parlamento. Oggi, invece, il Cavaliere cambia linea, soprendendo un po' tutti e mostrando ancora una volta quella "buona volontà" sulla strada delle riforme che finisce per prevalere su valutazioni strettamente politiche. "Per il resto - prosegue nella nota Berlusconi - confermiamo integralmente l'accordo pubblicamente realizzato, senza alcun "patto segreto" come maliziosamente insinuato da alcuni organi di stampa. Ribadiamo dunque piena collaborazione su questo piano, e una chiara opposizione sui temi economici e sociali, e su tutto quanto, a partire dalla necessaria riduzione della pressione fiscale e del peso dello Stato, ci rende naturalmente alternativi alla sinistra". Una cambiale in bianco - Il quadro adesso però è abbastanza fosco. Silvio ha di fatto firmato una cambiale in bianco. Accettando la riforma dell'Italicum solo alla Camera non ha garanzie sui tempi delle riforme e soprattutto su un eventuale voto anticipato. La mossa del Cav però testimonia la volontà del leader di Forza Italia di non abbandonare il tavolo delle riforme. Silvio vuole tenere aperto il dialogo con Renzi e giocarsi ancora le sue carte durante questa legislatura. Berlusconi concede l'ok sull'Italicum, ma comunque chiede tempi stretti per le riforme ed anche un sostanziale cambio di passo sul fronte fiscale. A chiarire i "paletti" di Forza Italia è Altiero Matteoli che afferma: "l'importante "è che ci sia l'impegno a fare le riforme in brevissimo tempo perché se si tenta di portare a casa la legge elettorale e rinviare le elezioni sine die non siamo d'accordo". Renzi risponde - Intanto dalla Tunisia Renzi risponde a Forza Italia: "Vorrei far notare a Berlusconi e a tutti che stiamo realizzando ciò che ci eravamo impegnati a fare. Le polemiche di oggi non le capisco. Vediamo se venerdì ci sarà legge elettorale e speriamo si chiuda dopo 20 anni la pagina delle riforme istituzionali". E aggiunge: "Questa discussione sull'articolo 2 della legge è secondaria, è per addetti ai lavori: i cittadini devono sapere che andranno a votare solo per la Camera perchè il Senato non ci sarà più, il resto è secondario". 

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