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Centrodestra, Silvio Berlusconi scrive una lettera a Ncd, Lega e Fratelli d'Italia: "Torniamo insieme". Ecco i punti

Giulio Bucchi
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Dopo la telefonata, una lettera e forse l'incontro, entro la settimana. Silvio Berlusconi lavora giorno e notte al progetto della "federazione" del centrodestra, una missione difficile ma non impossibile. Il Cavaliere ci crede: prima il colloquio telefonico con Angelino Alfano, affettuoso e in qualche modo "riparatore" dopo la fuoriuscita del suo ex Ncd, Lega Nord e Fratelli d'Italia-An. Il messaggio è chiaro: "Torniamo insieme". L'ex premier, sempre più nelle vesti di riunificatore sembra un marito alle prese con la moglie in fuga: tradito, magari, ma deciso a sotterrare l'ascia di guerra per "il bene dei moderati". Dibattito sui temi - Il riaggregatore Berlusconi ha già sentito nel weekend Pierferdinando Casini, Ignazio La Russa, Mario Mauro, tutti a loro modo disposti a discutere della federazione del centrodestra. Che sia "Casa delle Libertà" o "Partito popolare" è tutto da vedere, perché le ritrosie arrivano un po' da tutte le parti (anche dalla stessa Forza Italia). Per ora, dunque, meglio parlare di programmi e intese precise: tasse, lavoro e burocrazia per rilanciare l'economia, questioni su cui le distanze non sono insormontabili.  I dubbi di Alfano - Più complicato, invece, stabilire orizzonti temporali. Berlusconi avrebbe tutto l'interesse a rimettere insieme i cocci il prima possibile, mentre è Alfano a frenare, un po' per orgoglio e un po' per esigenze politiche. Ncd non vuole uscire dal governo e il ministro degli Interni ribadisce sempre di voler "giocare la partita del 2018". Prima di allora, insomma, niente da fare. E in ogni caso il nuovo progetto "non può essere in chiave berlusconiana". Il Cavaliere, dal canto suo, ha assicurato di volersi riservare un ruolo più defilato, da "padre nobile" di Forza Italia e della futura federazione ma è chiaro che, almeno in una fase iniziale, il suo nome occuperà ancora molto spazio. Anche per questo Alfano sta cercando di rinviare la decisione. Starà alle colombe Lupi e De Girolamo trattare con Arcore e smussare i veti di Cicchitto e Schifani, che dentro Ncd sono tra i più fieri contestatori della reunion.

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