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Angelino Alfano: "Tornare con Berlusconi? Prima vediamo se ci vuole ammazzare"

Andrea Tempestini
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Da Silvio Berlusconi, dopo l'assoluzione in secondo grado nel processo Ruby, arriva una mano tesa verso l'ex alleato, Angelino Alfano. L'invito del Cavaliere è quello di "ricostruire l'unità del centrodestra e far sì che i moderati, maggioranza nel Paese, si trasformino in una maggioranza politica organizzata. Noi stiamo tentando di farlo con le nostre Comunità azzurre". Un invito esplicito, quello del leader di Forza Italia, che arriva dopo un primo contatto telefonico proprio con Alfano, durante il quale i due hanno parlato delle prossime strategie politiche e della possibilità che le loro strade tornino ad incrociarsi. La frenata - Poco dopo l'appello di Berlusconi, arriva però la parziale frenata di Alfano, che raffredda gli entusiasmi: "Non è previsto alcun incontro con il presidente Berlusconi - spiega ai cronisti a margine di un convegno alla Camera sull'emergenza sbarchi -. Prima vediamo come si comporta con la legge elettorale e se vuole ammazzare tutti gli alleati con l'abolizione delle preferenze, oppure no". Una condizione chiara, quella posta da Alfano al leader di Forza Italia: per riaprire definitivamente al dialogo, la riforma elettorale deve includere quelle preferenze osteggiate da Forza Italia. A parole, anche il Pd si è detto favorevole alle preferenze, sulle quali spinge anche il M5s, ma all'ultimo incontro in streaming Matteo Renzi ha ricordato ai grillini "che l'accordo è stato preso" e che "i patti sono i patti". "Una sentenza..." - Alfano, sui rapporti con Berlusconi, poi aggiunge: "Abbiamo le idee molto chiare. Abbiamo fatto la scelta di separarci dal resto di Forza Italia non per qualche motivo pregiudiziale né per una condanna. Quindi, una sentenza non ci può riunire. Intanto - conclude - abbiamo intenzione di unirci con tutti coloro che hanno aderito al Ppe dentro e fuori il governo".  

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