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Laura Boldini punge Pietro Grasso: "La ghigliottina? Il mio decreto era in scadenza"

Andrea Tempestini
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La zarina Laura Boldrini, lo scorso dicembre, fece calare la ghigliottina sul collo dei deputati per salvare il pateracchio del decreto Imu-Bankita (una scelta che scatenò una sorta di guerriglia in aula, capeggiata dai 5 Stelle). Ora, a far calare la ghigliottina per salvare il ddl riforme che stravolgerà il Senato, è l'omologo di Laura a Palazzo Madama, Pietro Grasso. E la Boldrini, sulla scelta di Grasso, ha qualcosa da eccepire. Intervistata da Il Messaggero, premette: "Non voglio entrare nel merito delle questioni, un mio parere avrebbe un cratere inopportuno"... Maestrina - Eppure poi la zarina Boldrini, nel merito delle questioni ci entra, seppur velatamente. Il messaggio, però, appare abbastanza chiaro: "Ritengo che le riforme vadano fatte, mettendo in atto un cambiamento che sia il più condiviso possibile perché andiamo a toccare la Costituzione". Quindi aggiunge: "Io, con un decreto legge in scadenza, feci la scelta più difficile e me ne assunsi tutte le responsabilità nel rispetto della Costituzione. Sono certa - conclude - che il presidente Grasso ha usato le prerogative". Insomma, la Boldrini si affranca dalla decisione dell'omologo a Palazzo Madama, insistendo sul fatto che il suo decreto (Imu-Bankitalia), rispetto a quello riforme, fosse in scadenza. Poi c'è quel "nel rispetto della Costituzione" che sembra tanto un secondo attacco sia a Grasso sia alla stessa riforma di Renzi. Ghigliottinismi - La maestrina Boldrini, dunque, dopo quelle tragicomiche sulle desinenze in "a", impartisce altre lezioni, in questa circostanza volta al signor Grasso. In un sol colpo, la Boldrini prende le distanze da lui e da quella riforma che il suo partito, Sinistra e Libertà, sta fieramente osteggiando in aula. Insomma, per "lady coerenza" c'è ghigliottina e ghigliottina: se a usarla è lei, non c'è nulla di male. Se invece a far saltare teste sono gli altri, la tagliola è un male, eccome. Forse, qualcuno, dovrebbe ricordare alla Boldrini che lo scorso dicembre, quando usò la ghigliottina, la usò per approvare un decreto che era tutto, tranne che buono (si mischiava con assoluta disinvoltura l'abolizione Imu con la rivalutazione delle quote di Bankitalia, un regalo alle banche, insomma).

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