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Riforma della Giustizia, Napolitano vuole accelerare e convoca Orlando

Nicoletta Orlandi Posti
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Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto ieri il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che lo ha ragguagliato sulla preparazione di provvedimenti di riforma della giustizia che saranno sottoposti al Consiglio dei Ministri, come annunciato, il 29 agosto. Nella tenuta di Castelporziano il Guardasigilli e il capo dello Stato hanno ragionato sui punti della riforma che ancora non hanno trovato una piena condivisione all'interno della maggioranza. Di fatto non è ancora chiaro, né certo, se la riforma vedrà la luce in tutte le sue parti nel Cdm del 29, quando tra l'altro avrà il via libera anche il cosiddetto sblocca Italia. Sicuramente ci sarà il varo del pacchetto sul civile, sul quale l'accordo è fatto, che contiene un decreto legge per smaltire l'arretrato e un disegno di legge sul processo. Orlando ha detto a Napolitano che il governo è pronto anche con gli altri provvedimenti (eccetto le intercettazioni, capitolo rinviato, per ora insieme al falso in bilancio) ma non è escluso che si possa decidere un iter in due tempi, posticipando la parte penale che contiene l'accelerazione del processo e novità sulla prescrizione. Dopo Napolitano continueranno gli incontri con i rappresentanti dei partiti di maggioranza. Prima di ferragosto si era parlato di giustizia civile, per domani all'ordine del giorno c'è la parte ordinamentale, con la responsabilità civile dei magistrati e le riforme che investono il Csm, mentre la settimana prossima dovrebbe toccare al blocco sul penale. Si comincia mercoledì 20 con i rappresentanti della maggioranza, mentre per il 21 sono partite le convocazioni dei capigruppo di opposizione delle commissioni Giustizia, ovvero Forza Italia e Cinque Stelle. Gli umori tra gli azzurri sono stati messi in evidenza ieri sul Mattinale che ribadiva come il Patto del Nazareno prevedeva una collaborazione forte sulla giustizia e dichiarava di attendere il governo al varco il 29: "vediamo se produrrà qualcosa di interessante", "noi fino a prova contraria ci crediamo". Qualche segno di insofferenza arriva dai Cinque Stelle, che parlano di "convocazione vaga" da parte del ministro temendo un incontro incentrato solo sulla responsabilità civile dei magistrati che "non è una priorità" e considerano il temporeggiare sul penale un indizio che la giustizia è nel patto del Nazareno.

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