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Matteo Renzi: "Nel Pd spazio per Migliore e per Romano"

Ignazio Stagno
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"Il Pd deve essere un partito che si allarga, Reichlin lo ha chiamato il partito della nazione, deve contenere realtà diverse. Io spero che da Migliore con Led fino ad Andrea Romano che con quella parte di Scelta Civica che vuole stare a sinistra ci sia spazio di cittadinanza piena". Matteo Renzi parla alla direzione del Pd e annuncia un allargamento delle alleanze in vista delle prossime regionali e anche, come dicono i rumors del Nazreno, per un voto anticipato. Renzi ha parlato di "un partito che tiene insieme da Romano a Migliore, che ha la vocazione maggioritaria di cui abbiamo discusso". Nodo primarie - Poi Renzi ha parlato della scelta dei candidati per gli appuntamenti elettorali mettendo in parte in discussione il sistema delle primarie: "Io difendo le primarie ma devo riconoscere che senza una adeguata preparazione amministrativa qualcuno dei nostri si è trovato arreso. Questo tema esiste ma formazione politica significa studio, studio, studio, richiedono elaborazione, discussione e capacità di ascoltare gli altri. Nella maggior parte dei casi si sceglie con le primarie. In altri casi con le scelte del gruppo dirigente".   Il voto di fiducia - Poi si rivolge alla minoranza dem: "Rispetto chi sulla riforma costituzionale ha fatto una battaglia diversa dalla nostra. Nessuno espellerà chi ha fatto una battaglia onesta in Senato, ma dobbiamo darci regole serie sul voto di fiducia". A questo punto si rivolge a Civati: "Pippo ha fatto tutta la battaglia delle primarie dopo non aver dato la fiducia al governo di Enrico. È una discussione che va tenuta aperta. Ma questo non può diventare un comitato elettorale o un club di anarchici e liberi pensatori". Insomma Renzi prova a tenere nelle sue mani il timone del partito. Infine il premier dà un'indicazione al partito sulle prossime votazioni: "Io immagino libertà di coscienza non solo su materie eticamente sensibili, ma anche sulle riforme costituzionali. Non espelleremo mai chi fa battaglie serie sulle riforme. Ma dobbiamo darci regole sui voti di fiducia e decidere qual è il punto dove una comunità sta o non sta". 

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