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Sel, antirenziani, sindacato: nasce il "partito di Landini"

Matteo Legnani
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"La cosa non si farà alle regionali, perchè il momento della verità sono sempre le politiche" confida al Corriere della Sera Giorgio Airaudo, deputato di Sel. Nel "day after" della Leopolda, l'argomento caldo è "il partito di Landini". Ovverossia quella galassia di forze politiche e sindacali che ha riepito piazza San Giovanni a Roma sabato e che in futuro non poi così remoto potrebbe costituire l'alternativa a sinistra del Pd renziano.A guidare questa "nuova sinistra" tutti vedono l'attuale segretario della Fiom, Maurizio Landini. Uno con cui, spiega ancora Airaudo, "la gente si identifica per la sua credibilità e la sua coerenza". Per Nicola Fratoianni, numero due di Sel e uomo che cura i rapporti tra vendoliani e enti-renziani del Pd, "più Renzi a parole e nei fatti, come l'eliminazione dell'articolo 18, picchia la sinistra, più si apre uno spazio a sinistra. E certo Landini è uno dei soggetti più interessati a questi spazi politici". Ma chi sarebbero gli uomini (e le donne) chiave di un "partito di Landini" che prenderebbe dentro Sel, pezzi di sindacato, anti-renziani e, perchè no, anche pezzi della vecchia sinistra finita ormai da qualche anno senza rappresentanza parlamentare? In pole, secondo il Corriere, ci sono innanzitutto gli altri gradi di Sel: da Fratoianni ad Airaudo (che ora è senatore di Sel ma in passato ha pure lui guidato la Fiom) fino a Loredana De Petris, parlamentare tra le oppositrici più decise delle riforme di governo. Dal Pd arriverebbero figure di spicco come Stefano Fassina, Pippo Civati e magari anche Gianni Cuperlo; mentre dalla società civile potrebbero guardare a una formazione politica guidata da Landini un Sergio Cofferati e uno Stefano Rodotà. Sondaggi su una tale forza partitica ancora, ovviamente, non ci sono. Ma appare chiaro cche quel "41%" che Renzi va ancora sbandierando, uscirebbe seriamente ridimensionato se la costola sinistra del suo partito decidesse di sendere in campo contro di lui.

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