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Toto-Colle: Padoan in corsa per il dopo-Napolitano

Ignazio Stagno
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Con le dimissioni ormai in dirittura d'arrivo di Giorgio Napolitano, si infiamma il Toto-Colle.  Una parte del Pd punta su Romano Prodi, nonostante la bocciatura del 2013 causata dai famosi 101 dissidenti e l'incontro a Palazzo Chigi con Matteo Renzi potrebbe lasciar presagire un suo inserimento nella "rosa" proposta dal partito di maggioranza. Il professore potrebbe essere un nome gradito anche al M5S ma potrebbe creare malumori in Forza Italia.  I nomi - Ma allargando lo sguardo ci sono altri nomi di peso che sono entrati prepotentemente nella corsa per il Colle. Uno lo ha fatto proprio Giorgio Napolitano. Le lodi che il Capo dello Stato ha fatto al ministro Pier Carlo Padoan, sono state lette come un'indicazione di voto: "Molto hanno contato (in Europa, ndr) il valore e l'affidabilità che si riconoscono al ministro Padoan". Quasi un vero e proprio endorsement. Ad ascoltare il Presidente ieri c'erano tutte le massime cariche dello Stato. Tra loro potrebbe esserci il futuro inquilino del Colle. Tra i papabili ci sono il presidente del Senato Pietro Grasso, il ministro della Difesa Roberta Pinotti e quello degli Esteri Paolo Gentiloni. Nel salone delle feste del Quirinale si sono visti anche Bersani, D'Alema e Amato, il cui nome era stato proposto da Silvio Berlusconi. La Severino - Il Fatto quotidiano va oltre e propone un nome "bipartisan" che potrebbe piacere a buona parte dei democratici e non dispiacere a Berlusconi: l'ex ministro della Giustizia Paola Severino. Secondo quanto viene riferito da fonti parlamentari Berlusconi avrebbe detto ai senatori azzurri: sulla successione al presidente della Repubblica abbiamo la parola che saremo coinvolti. Insomma Renzi non sceglierà il Capo dello Stato da solo. Per farlo ha bisogno di Berlusconi e dei voti dei forzisti. Una condizione vincolante che se non rispettata potrebbe compromettere la tenuta del patto del Nazareno. 

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