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Quirinale, il candidato a sorpresa di Renzi: Francesco Rutelli

Giulio Bucchi
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Renzi ha già detto che il nome del Pd per il Quirinale lo farà il 29 gennaio. Forse. Oppure uscirà a sorpresa, letto da Laura Boldrini sui foglietti della prima votazione. Per qualche commentatore (per esempio su Formiche.net) però, il candidato "segreto", non ancora spuntato nei vari, estenuanti toto-Colle di queste settimane, il premier Matteo Renzi ce l'ha già in tasca. E sarebbe una scelta clamorosa: Francesco Rutelli. Il celebre Cicciobello, sindaco di Roma non particolarmente rimpianto (per usare un eufemismo, visto che i suoi concittadini lo chiamavano Er Cicoria), ha navigato negli ultimi trent'anni di politica italiana senza fare danni a nessuno. Sempre in prima fila, sempre innocuo e benvoluto. Insomma, perfetto per il Quirinale. Soprattutto per chi, come Renzi, preferirebbe un presidente della Repubblica poco invadente. Curriculum per ogni gusto - Ex radicale, ex Margherita, ex Pd. Ultra-libertario transitato poi in posizioni cattoliche. Candidato premier nel 2001 per il centrosinistra e battuto in scioltezza da Silvio Berlusconi (chi non ricorda la macchietta velenosa che gli regalò Corrado Guzzanti? "A Berlusco', ricordati degli amici..."), Rutelli è il profilo perfetto perché di lui dicono bene un po' tutti, nel panorama politico italiano. Fu Prodi a chiamarlo "Cicciobello" per la bonomia. Bersani e D'Alema gli sono rimasti amici, anche se nel 2011 passò con Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini al fianco di Mario Monti. L'avventura con Api fu assai deludente, ma è servito a sdoganarlo presso i centristi, anche se gli elettori lo hanno sempre snobbato. Meglio: nessuno nutre verso di lui grandi rancori. E anche presso Renzi ha i suoi sostenitori, visto che il suo braccio destro Paolo Gentiloni è diventato (anche lui a sorpresa) ministro degli Esteri. Sarebbe poi una sorta di "rivincita" per i radicali italiani, che ancora una volta si sono visti precludere le porte del Quirinale. Doveva toccare a Emma Bonino, bloccata dai guai di salute. Potrebbe toccare all'ex delfino di Marco Pannella. E Silvio Berlusconi? Accetterebbe di votare (e far votare) un suo ex avversario? Probabilmente sì, perché Rutelli non è Prodi. E perché sua moglie, Barbara Palombelli, è uno dei volti più noti di Mediaset, dove conduce Forum. E non sarebbe carino fare uno sgambetto al marito. Unico problema: l'inglese, tragicomico, di Francesco. Problema peraltro condiviso con molti leader nostrani da esportazione, dal Cav a Renzi stesso. di Claudio Brigliadori @piadinamilanese

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