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Mario Monti attacca Matteo Renzi: "E' il vecchio, gli importa solo il consenso"

Matteo Legnani
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Si intuisce un certo godimento nelle parole pronunciate da Mario Monti nell'intervista rilasciata al "Corriere della Sera": fino a pochi mesi era lui il bersaglio delle critiche e delle lamentele degli italiano, per quel suo mandato "lacrime e sangue" a Palazzo Chigi, in confronto a lui, il successore Enrico Letta era stato, per l'anno trascorso al governo, un brodino. E così la trave delle recriminazioni italiche era rimasta sulle sue spalle. Ora, invece, gli italiani stanno aprendo gli occhi, svegliandosi dal sonno in cui Renzi era riuscito a calarli per su per giù un anno. E il "loden" si toglie dalle scarpe qualche sassolino, parlando dell'ex rottamatore. In primis sull'abolizione della tassa sulla prima casa: "È una scelta sbagliata dal punto di vista della crescita e dell' equità sociale. È la scelta perfetta dal punto di vista del consenso. Il giudizio economico è quasi unanime, da parte delle istituzioni internazionali, della Banca d' Italia, degli economisti. In Italia c' è un grandissimo debito pubblico e una grandissima ricchezza privata, al punto che periodicamente si è parlato di una tassa patrimoniale. Questa misura della legge di Stabilità toglie un pezzo di patrimoniale che c'era, e c' è nella gran parte degli altri Paesi. Sarebbe meglio tassare un po' di più il patrimonio, in modo che ciò consenta di tassare meno il reddito e di ridurre il cuneo fiscale, un' opzione che economicamente ha molto più senso. È però la scelta perfetta per guadagnare consenso. Proprio perché i beneficiari sono molto numerosi e ognuno sa calcolare esattamente quanto pagherà in meno. Ridurre il cuneo fiscale sul lavoro ha effetti più positivi per la crescita, ma genera meno consenso proprio perché sono in gran parte i suoi effetti indiretti a rendere l' economia più competitiva, più capace di creare lavoro anche per i giovani. Ma i moltissimi che ne beneficiano non colgono così chiaramente a chi devono essere grati, al momento del voto o del sondaggio. Ed è vero che l' edilizia è importante in Italia". E sulla manovra "Questa legge di Stabilità rivela che oggi l' obiettivo prioritario del governo è consolidare il consenso. Il rientro dal debito, invece, può aspettare. Le decisioni difficili sulle coperture sono rimandate al futuro. C' è un sapore di ritorno all'antico, si torna a fare una politica economica che cerca di comprare il voto degli elettori di oggi con i soldi dei cittadini di domani".

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