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Effetto Le Pen sul centrodestra italiano: moderati contro falchi dentro Lega Nord e Forza Italia, i nomi

Giulio Bucchi
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C'è confusione sotto il cielo del centrodestra. Tutta colpa di Marine Le Pen, la cui presenza a Milano ha sconvolto gli schieramenti mescolando le carte. La leader del Front National, ormai ex estrema destra francese ma più semplicemente aspirante forza di governo, ha esercitato un'attrazione trasversale tra gli esponenti di Lega Nord e Forza Italia, come il pranzo a casa di Daniela Santanchè (con Matteo Salvini e Giorgia Meloni) testimonia. Ma lo scenario è complesso, perché gli uomini più vicini a Silvio Berlusconi continuano a temere una deriva a destra che lasci per strada i voti, decisivi, dei moderati. Il rebus Circo Massimo - Lo stesso Family Day a Roma ha ulteriormente complicato le cose, tra chi non c'era (dentro Forza Italia, Mara Carfagna e Nunzia De Girolamo, oltre al Cav; nella Lega il divorziato Salvini ha evitato di presenziare) e chi c'era (Brunetta e Gasparri, il più combattivo, e poi Meloni protagonista assoluta). A Roma c'erano, in veste istituzionale, anche i governatori di Liguria Giovanni Toti (Forza Italia) e Lombardia Roberto Maroni (Lega), mentre quello del Veneto Luca Zaia (leghista) ha mandato una delegazione.  I fronti trasversali - Dalla Le Pen al Family Day, Forza Italia rischia di dividersi su molti punti. Da un lato, come ricorda anche il Corriere della Sera, ci sono i moderati che vorrebbero ricucire con Ncd (Toti, Paolo Romani e Mariastella Gelmini), dall'altro i "lepenisti" alla Santanchè. E pure la Lega vive nell'eterna disputa trai falchi (Salvini) e le colombe (Maroni), con sullo sfondo i candidati sindaco che vorrebbe Berlusconi ma a cui il segretario della Lega ha detto no.

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