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Disastro di Renzi e Pd. Legge gay? Scherzavano: tutto congelato. E ora..

Andrea Tempestini
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Dopo il supercanguro e il "niet" del M5s, il Senato riprende i lavori sul ddl Cirinnà, quello su unioni civili ed adozioni omo, sempre più in bilico. E alla ripresa dei lavori, il Pd capitola: dopo una nottata passata in bianco, la linea è stata quella di chiedere un rinvio di qualche giorno, per capire meglio la situazione e cercare di ricompattare il gruppo. Il punto è che, come ha affermato Matteo Renzi, "rischiamo l'osso del collo", ovvero rischiano che il governo, in caso di "no" alla legge, se ne vada a casa. La legge, insomma, viene rimandata al prossimo 24 febbraio. Ora, tra le ipotesi più probabile, quella di sacrificare la stepchild adoption, anche se ora neppure lo stralcio potrebbe garantire la tenuta della legge. Come detto, decisiva è stata la mossa dei grillini, che martedì pomeriggio in aula hanno annunciato il voto contrario al "super-canguro", l'emendamento che avrebbe permesso un'approvazione rapidissima della legge. Senza i voti del M5s, il ddl Cirinnà non sarebbe passato neppure con tutti i voti del Pd. Lo stesso Pd che, ora, sembra sul punto di dover incassare una roboante (e pesantissima) sconfitta.

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