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M5S, espulsa la dissidente Gambaro

Adele Gambaro

Copione rispettato: prosegue la pulizia di Beppe, ma la Rete non è compatta attorno al "capo supremo"

Ignazio Stagno
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Adele Gambaro è stata espulsa. Alla fine il copione delle epurazioni grilline è stato rispetatto. Gli iscritti che hanno votato sull'espulsione della senatrice sul blog di Beppe Grillo si sono mostrati più feroci del leader. Gli aventi diritto erano 48.292, di questi hanno votato in 19.790. Il 65,8% (pari a 13.029 voti) ha votato per l'espulsione, il restante 34,2% (pari a 6.761 voti) ha votato per il no.Un dato che conferma sostanzialmente la linea decisa già dai deputati e dai sentaori due gironi fa. Durante la riunione congiunta gli eletti avevano votato così: 70 il fuori la Gambaro, 49 contrari, 9 astenuti, una trentina di assenti tra cui molti volontariamente per astenersi dal voto interno. I cinquantamila che dovevano decidere sulla Gambaro sono una fetta troppo piccola dell'elettorato grillino e non rappresentano il "popolo del web". Ogni giorno sono in rete circa 14 milioni di italiani, l'ottanta per cento sui social network. Il restante 20%, all'incirca due milioni e ottocentomila, dichiara di informarsi via web. Popolino del web - Già le parlamentarie mostrarono come il voto online fosse uno strumento debole e poco attendibile. I candidati poi divenuti parlamentari sulla base di poche centinaia se non poche decine di consensi. Poi venne la volta della scelta del candidato alla Presidenza della Repubblica, scelta ricaduta su Milena Gabanelli prima e Stefano Rodotà poi e infine, solo in ordine di tempo, fu la corsa alla poltrona di sindaco di Roma. Rodotà: 4.700 voti circa, lo 0,1 per mille e non per cento del corpo elettorale. Insomma il destino della Gambaro è stato deciso da pochi ortodossi. Ma i numeri vanno letti con attenzione. Non c'è stato un plebiscito anti Gambaro. Un bel 34 per cento si è dichiarato contrario all'espulsione. Provvedimento, ricordiamo, scattato perchè la senatrice aveva definito Grillo "il vero problema del M5S". Ebbene un grillino su 3 pensa che Beppe lo sia. E il leader deve tenerne conto. Non ci sono più le adunate sulla rete pronte ad applaudire ogni scelta del capo. Ora i grillini si esprimono. La scissione per ora è rimandata. Ma fino a quando resisterà la compattezza del gruppo pentastellato? Fino alla prossima espulsione. La deputata Paola Pinna è già nel mirino. Quando partono le epurazioni a poco vale dire: "Voglio restare per cercare di cambiare il Movimento purchè Grillo cambi i toni", come ha fatto la Gambaro. Il dissenso in casa Cinque Stelle va eliminato. Con un click.(I.S)

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