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Santanchè contro Alfano, nel Pdl è guerra per il ritorno di Forza Italia

Ignazio Stagno
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"Alfano è politicamente morto". Sarebbe questa la frase che gira nelle stanze di via dell'Umiltà e che è diventato il tormentone dei falchi del Pdl. In tanti nel partito non digeriscono più il governo delle larghe intese che sta affossando il programma del Pdl. I falchi azzurri vogliono una spinta, un colpo di mano per ribaltare il tavolo e tornare al voto. Così scoppia la guerra tra bande. Da un lato ci sono i nostalgici di Forza Italia, dall'altra invece chi vuole proseguire sulla strada del governo Letta. Una convivenza impossibile, quella delle due fazioni che come sempre ha portato il Cav a decidere in solitaria il futuro del partito. Per ora, nonostante le sue rassicurazioni, prima al Colle e poi allo stesso Letta, sull'appoggio del Pdl all'esecutivo, Berlusconi sembra andare verso una vera e propria rivoluzione del partito che porterà alla rinascita di Forza Italia. Il Cav fa fuori Alfano - Un segnale questo che pare preparare il centrodestra ad una nuova sfida elettorale imminente. Nel nuvo progetto non c'è Angelino Alfano. Chi segue da vicino i lavori per il nuovo partito sussurra all'Huffingtonpost che il Cav ha già staccato la spina ad Alfano: "Angelino – prosegue – non lo ha difeso come avrebbe dovuto, e si è capito che una parte del Pdl, quelli che fecero con Angelino Italia popolare stanno facendo lo stesso gioco di allora. Aspettano il cadavere giudiziario di Berlusconi blindandosi nel governo Letta. Ora si fa come dice il Cav, ne ha piene le scatole di questi del partito. Niente discussioni, niente congressi”. Dunque la linea di Daniela Santanchè è passata e con la sua quella di Dennis Verdini che da tempo chiede una rifondazione del partito e un colpo di mano contro il "governicchio" di Letta. L'azzurra dovrebbe essere la nuova coordinatrice nazionale di Forza Italia. Pulizia generale -  Intanto mentre si prepara il nuovo partito la parola d'ordine è "pulizia". Berlusconi la chiede. Vuole fare fuori i due traditori indicati da Bisignani, Alfano e Schifani e dare spazio a chi ha dimostrato sempre lealtà. Alfano è nel mirino. Il ministro degli interni lo sa ed è nervoso dicono i suoi collaboratori. Alfano avrebbe criticato aspramente la Santanchè, diventata per lui un peso insostenibile. Sulla stessa linea del segretario del Pdl si schiera il ministro per le riforme Gaetano Quagliariello che chiama la Santanchè e Sallusti “i coniugi Goebbels”. Alta tensione dunque senza esclusione di colpi. Così Alfano pensa sempre più ad un'exit strategy che prevede un nuovo partito di centro con l"'amico" Letta per consentire al governo di passare indenne sotto le forche giudiziarie del Cav e puntare alle elezioni. Alfano però sbaglia i calcoli. Il Cav con Forza Italia è pronto ad un'altra impresa elettorale e ha già fatto sapere: "Il leader del nuovo partito sarò sempre io". Alfano ha perso l'ennesimo treno. (I.S)

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