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Berlusconi e la crisi: "Niente ricatti da Letta, Napolitano mi ha deluso. E tra 20 giorni mi arrestano"

Silvo Berlusconi

L'ultimatum del premier, i silenzi del Quirinale, l'accerchiamento giudiziario: cosa ha spinto Berlusconi ad accelerare

Giulio Bucchi
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Un "ricatto" inaccettabile. Così Silvio Berlusconi ha considerato le parole del premier Enrico Letta sull'Iva, l'iniziativa di bloccare lo stop dell'aumento dell'Iva (che scatterà tra poche ore, l'1 ottobre) e subordinarlo a un voto di fiducia al proprio governo. "Come faccio a dire ai miei elettori che sonod'accordo ad aumentare le tasse?", ripete ai suoi il Cavaliere, in un sabato decisamente drammatico trascorso ad Arcore. "No, questo proprio non me lo possono chiedere, non lo farò mai". Concetto ribadito anche oggi, domenica 29 settembre, giorno del suo 77esimo compleanno: intervenuto telefonicamente alla riunione del Pdl campano diretta dai fedelissimi Francesco Nitto Palma e Mara Carfagna, il Cav ha incalzato su questo punto avvertendo: "Bisogna andare al voto il prima possibile". Il 24 novembre sarebbe la data preferita dagli azzurri, ma prima c'è da vincere la resistenza del Quirinale. "Deluso dal Colle" - Quello dell'Iva e delle tasse non è però il solo cruccio che ha portato Berlusconi a portare la spina al governo delle larghe intese. C'è una buona dose di delusione per Giorgio Napolitano, che nonostante la trattativa serrata sia andata avanti per settimane (anzi, mesi) non ha mai dato segnali concreti di voler risolvere politicamente la questione dell'agibilià politica dell'ex premier. "Mi ha deluso", si lamenta Berlusconi, cui le parole del capo dello Stato sull'amnistia non hanno fatto né caldo né freddo. Il problema, infatti, non è tanto l'anno di servizi sociali o domiciliari che lo attendono, ma la possibilità di restare nella politica attiva, poter fare ancora il politico nei posti che contano e non da semplice leader esterno, "alla Grillo". Su questo punto il Quirinale finora non è mai intervenuto, ecco perché Berlusconi si dice "deluso". "Mi arresteranno" - Collegato a questo secondo aspetto c'è poi la situazione processuale e giudiziaria. Il suo avvocato più fidato, Niccolò Ghedini, sabato ad Arcore è stato il più deciso: "Silvio, tra 20 giorni ti arresteranno". Stesso argomento usato qualche giorno prima da Daniela Santanchè, che paventava un ordine d'arresto già pronto a Milano per il nuovo processo Ruby. Un Pdl "servo" del Pd, la decadenza, il nuovo assalto dei pm da subire inerme: ecco cosa ha spinto Berlusconi al gesto estremo. Ora si tratta di capire se il partito, tutto, sarà pronto a seguirlo fino alla fine. A giudicare dalle reazioni di Quagliariello e Lorenzin, ministri che si sono tirati fuori dalla futura Forza Italia, non è così certo. di Claudio Brigliadori

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