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Legge elettorale, protestano i grillini: "La fiducia al Rosetellum è un atto eversivo e anticostituzionale"

Giovanni Ruggiero
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Arriva oggi alla Camera la nuova legge elettorale, il Rosatellum, accompagnata da uno strascico di accuse e minacce dopo la decisione del Partito democratico di blindare il voto in aula con la fiducia. "Dopo la riunione di maggioranza - ha detto il capogruppo Dem, Ettore Rosato - ho telefonato al premier Paolo Gentiloni riferendo che la valutazione della maggioranza sarebbe che è opportuna la fiducia, perché il testo è frutto di un faticoso equilibrio tra maggioranza e opposizione e sottoporlo ai voti segreti metterebbe in difficoltà il complesso del testo". Tradotto nella lingua dei comuni mortali, Rosato dice chiaro e tondo che non si fida di niente e di nessuno. Nonostante il sostegno alla legge di Forza Italia, Lega, Ap e gruppi centristi, il rischio che qualcuno affossi il Rosatelllum è sempre dietro l'angolo. Di sicuro Rosato non potrà contare sui voti degli ex compagni di Mdp. Dopo l'annuncio del voto di fiducia, Roberto Speranza ha tuonato: "Farlo a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere è oltre i limiti della democrazia. Qui - ha minacciato - si sta scherzando col fuoco". In realtà che il Pd volesse escludere qualsiasi intoppo con ogni mezzo era noto ai più da giorni, dal Movimento Cinque Stelle, da subito contrario a questa nuova legge elettorale, è già pronto il fuoco di fila di emendamenti. In tutto sono 200, 55 sono grillini, compreso quello che richiede la valutazione preventiva della Corte costituzionale. I grillini sono certi che la Consulta non farebbe passare il Rosatellum e oggi il più esperto tra loro in sistemi elettorali, Danilo Toninelli, non le ha mandate a dire: "Fiducia sulla legge elettorale è un atto eversivo e incostituzionale - ha scritto su Twitter - fatto da chi ha paura dei suoi. Gentiloni si opponga e Mattarella intervenga!". Da Palazzo Chigi e Quirinale però non sembra abbiano recepito il messaggio.

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