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Meloni irritata per l'accordo Salvini-Alemanno-Storace, la tentazione di rompere col centrodestra

Giovanni Ruggiero
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I rapporti tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini non sono mai stati così tesi. Nel primo giorno del congresso di Fratelli d'Italia, il clima che si respira a Trieste tra i 4mila "patrioti" arrivati da tutta Italia è da resa dei conti con un alleato, la Lega, sempre più scomodo e ingombrante. A far saltare i nervi dei meloniani è stato l'accordo elettorale tra Salvini e Gianni Alemanno e Francesco Storace, due ex colonelli di An fin troppo legati all'epoca finiana per essere digeriti dai militanti di FdI. L'irritazione della Meloni, ricorda il Giornale, è stata palese già nell'intervista al Fatto quotidiano, quando a proposito del nuovo asse Lega-Sovranisti ha detto: "Prendo atto con serenità. Da noi sarebbe stato di certo più difficile avere garanzie, altrove mi pare di capire sono state presentate. Chi si è reso responsabile di disastri elettorali, e mi fermo a quelli - ha rintuzzato la Meloni - dovrebbe avere la misura nel richiedere una prorogatio per il suo fondoschiena". A furia di buttar giù bocconi amari, la Meloni potrebbe cedere a chi da tempo la tira per la giacca spingendola a correre da sola, svincolata dal centrodestra berlusconiano: "Non c'è giorno che non ci pensi", ha ammesso, per quanto poi a mente fredda corregge il tiro: "Tutti quanti stanno facendo il loro gioco cercando ovviamente di valorizzare le loro specificità e le loro differenze: è il risultato di aver voluto una legge elettorale sostanzialmente proporzionale, sistema nel quale contano i voti che prende il partito".

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