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Laura Boldrini, l'appello a Leu per l'alleanza con il Pd alle regionali

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Giovanni Ruggiero
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Sono anni che Laura Boldrini si esercita nella disciplina, presto olimpica, dell'autocandidatura non richiesta. Da anni la presidenta della Camera lancia segnali tra le righe sulle sue ambizioni da leader della sinistra. E la reazione della sinistra ogni volta è stata sempre la stessa: silenzio totale. A pochi giorni dalla fine della legislatura, la presidenta si accreditava da sola ora alla guida di un'ipotetica alleanza di centrosinistra, ora del movimento nato morto di Giuliano Pisapia, ora di Liberi e uguali. Niente da fare, anzi ha rischiato fino all'ultimo che nessuno la candidasse, finché non è arrivato il salvagente da Leu, che intanto aveva scelto il presidente del Senato, Pietro Grasso, come candidato premier. Leggi anche: Regionali, ci prova pure Gentiloni: la disperazione, chiama Grasso La Boldrini però, le va riconosciuto, non è una che demorde. Per giorni è rimasta su un ramo appollaiata in attesa del momento meno opportuno per intervenire, mentre i suoi compagni di partito si scannavano tra chi vuole allearsi con il Pd alle prossime regionali e chi invece vuol vedere i dem morire malissimo. Non bastava l'appello all'unità di Romano Prodi e Walter Veltroni, la Boldrini doveva necessariamente dire la sua e ripetere esattamente quanto già detto dai due "padri nobili". Leggi anche: Bersani, compagni alla canna del gas: cosa si è ridotto a chiedere al Pd Non contenta però dell'appello ad andare insieme, ignorato allegramente da Pd e dai suoi compagni di partito, la Boldrini a Repubblica si allarga mettendo nel calderone della trattativa anche un'ipotetica alleanza per un altrettanto ipotetico governo di centrosinistra. Arriva anche a dettare le condizioni: "Deve essere altrettanto chiaro che non basta metterci tutti insieme contro la destra per vincere le elezioni - ha chiarito la presidenta - Le alleanze solo 'contro' non convincono un Paese in difficoltà, che vuole sapere non tanto contro chi siamo, ma dove lo portiamo. Ci vogliono programmi convincenti - dice la Boldrini dimostrando ancora una volta la freschezza delle sue proposte - e proposte condivise per il futuro". G.R.

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