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Sondaggio, la maggioranza dopo il voto a rischio: speranze minime con un governo del Presidente

Giovanni Ruggiero
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La tendenza delle intenzioni di voto anche nell'ultima settimana ha confermato la crescita del centrodestra rilevata da tutti gli istituti di sondaggi. Anche il più severo nei numeri, come quello di Technè, attesta la colazione di Berlusconi, Salvini e Meloni al 39%, un punto in meno di quanto riporta Ixé. La crescita però non è ancora sufficiente a raggiungere l'obiettivo minimo per una maggioranza, come ricorda Il Giornale. Alla Camera mancano infatti ancora una ventina di seggi, secondo Ixé ne mancherebbero almeno 26, così come al Senato, con un numeri differenti. Leggi anche: La sentenza Ixè su Di Maio, quanto ha perso in soli sette giorni Negli ultimi sette giorni i partiti di centrodestra sono cresciuti solo di pochi punti decimali. Così gli avversari hanno potuto recuperare terreno, come il Movimento Cinque stelle sempre più vicino al 29%, e il Pd che ha smesso di crollare fermandosi al 24%, anche se qualche istituto lo attesta al 22. Leggi anche: Occhio ai numeri di Mannheimer sul voto degli italiani: cosa servirà per vincere Numeri alla mano, nessuno è quindi in grado di garantire una maggioranza. Nè tantomeno sarebbe possibile un governo di larghe intese sostenuto da Forza Italia e Partito democratico. All'ipotetico asse Berlusconi-Renzi mancherebbero almeno 46 seggi. Lontanissime per ora le speranze di formare anche un "governo del Presidente", con l'aggiunta in maggioranza almeno di Leu più vari ed eventuali: mancano i numeri anche in questo caso, almeno finché qualcuno non dovesse cambiare idea una volta eletto.

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