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Luigi Di Maio e M5S sputtanati: copiano il programma da Pd e Wikipedia

Giovanni Ruggiero
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A qualcuno piace chiamarli dilettanti allo sbaraglio. E, alla luce delle ultime rivelazioni pubblicate da Il Post, questi critici avrebbero ragione. Il quotidiano online ha svolto un' attenta analisi del programma a 5 Stelle e ciò che ne è venuto fuori rivelerebbe che molte sue parti sono state copiate da documenti senza alcuna indicazione della loro provenienza. Parliamo di plagio. Tra le fonti copiate si contano studi scientifici, articoli di giornale (anche online), pagine di Wikipedia. Oltre a numerosi dossier e documenti prodotti dal Parlamento, in alcuni casi scritti da esponenti di partiti avversari. Il programma del M5S è composto di 20 punti. E, secondo Il Post, ben 11 conterrebbero tracce ricopiate che vanno oltre il meccanismo di democrazia diretta incarnata dai pentastellati. Leggi anche: Di Maio tradito anche da Di Battista: "Non chiedo di votare M5S" Se il M5S è quella forza politica che fa dell' onestà la sua bandiera, questa volta ha toppato. E alla grande. Si scopre, infatti, che in realtà quello pubblicato dal movimento sia un puzzle di idee che vengono da siti internet e giornali senza alcuna citazione. Si tratterebbe di ben altra cosa rispetto al frutto di quello sforzo collettivo che doveva portare alla nascita di un programma elettorale, scritto ed elaborato dagli attivisti tramite la piattaforma Rousseau. CAPITOLO AMBIENTE Il problema più esteso tra quelli individuati riguarda il capitolo ambiente. In questo caso intere pagine sono tratte da un paper di Legambiente. Sempre nello stesso capitolo, si legge nell' articolo de Il Post, quasi 300 parole sono state copiate da un articolo di Repubblica, eliminando i virgolettati. In alcuni casi a essere copiati sono documenti e interviste prodotti da persone vicine al Movimento Cinque Stelle, ma sempre senza virgolette né indicazioni. Ci sarebbero spunti provenienti da documenti parlamentari, risoluzioni, dossier e altre relazioni anche nei capitoli agricoltura, immigrazione, telecomunicazioni, giustizia, sicurezza, beni culturali, trasporti, turismo. Non solo. Anche la parte che riguarda lo sviluppo economico ospiterebbe una decina di paragrafi riprodotti. Ci sono stralci di un' interrogazione parlamentare fatta nel 2012 dal senatore del Partito Democratico, Giorgio Roilo. Di uno studio della Bocconi. E di un articolo del 2010 scritto dall' economista Jean-Paul Fitoussi, le cui parole sono riprodotte come se fossero idee del M5S. Leggi anche: Di Maio ancora guai con i soldi, il controllo dall'Europa che lo fa tremare TROVA IL COLPEVOLE Per il movimento a sbagliare sarebbero stati i responsabili della composizione del documento. Si tratta di persone che si sono occupate di mettere insieme i testi usciti dalle votazioni su Rousseau. Ma a meno di un mese dalle elezioni, questa è l' ennesima tegola che si abbatte sul partito guidato da Luigi Di Maio. Solo 24 ore fa, sulle pagine di Repubblica, i pentastellati venivano accusati di un fatto grave accaduto nella lontana Strasburgo. Un caso di scontrini e rimborsi irregolari contestati alla militante Cristina Belotti. Nel dibattitto entra a gamba tesa anche Matteo Renzi, invitato a nozze dalla notizia. "Di Battista insulta tutti dicendo che gli italiani sono rincoglioniti. Poi copia da Wikipedia", afferma. Il movimento risponde: "Le parti che secondo Renzi sono copiate sono le parti analitiche. Certo che le abbiamo prese dai dossier e dagli studi scientifici. Anche di esperti con i quali abbiamo collaborato". Un' ammissione che certo fa riflettere. Avanti così: la fiera del pivello è solo agli inizi. di Michele Di Lollo

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