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Luigi Di Maio, la "trappola" del M5s. La brutta voce dentro il Movimento: "Cosa c'è dietro la farsa del governo"

Giulio Bucchi
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La chiamano "trappola Casalino" e la definizione arriva direttamente dalla pancia del Movimento 5 Stelle. Sarebbero i dissidenti interni e i delusi pentastellati, secondo il Giornale, a svelare perfidamente cosa c'è dietro davvero la trovata del "governo immaginario" presentato dal candidato premier Luigi Di Maio. L'idea di snocciolare i nomi di un esecutivo in anticipo, spiegano, era già nella testa di Casaleggio padre nel 2014, ma è stato lo scandalo Rimborsopoli a far decidere a Di Maio, al suo più stretto collaboratore Vincenzo Spadafora e al capo della comunicazione Rocco Casalino (ex Grande Fratello, non è un caso) per una accelerazione stile reality tv. Leggi anche: "Avete notato che...", il clamoroso dettaglio sul palco di Di Maio "Dobbiamo tornare sulle prime pagine dei giornali per un altro motivo che non siano i bonifici truccati e gli scheletri nell'armadio dei candidati". E così, un paio di settimane fa, ecco piovere le trovate mediatiche a 5 stelle, che comprende apparenti gaffe istituzionali come la lista inviata via mail al Quirinale e nomi sparati a salve, con tanto di rifiuti pubblici a mezzo stampa, di candidati "nazionalpopolari" come Claudio Gentile, Zdenek Zeman, Damiano Tommasi e Guido Bagatta e di uomini di cultura come Salvatore Settis e Tomaso Montanari. La formula è quella classica: bene o male, purché se ne parli. E ha funzionato: negli ultimi giorni stampa, tv e web tutti a interrogarsi sulla correttezza o meno della iniziativa, sulla qualità buona o pessima della squadra, e tutti a scordarsi delle liste zeppe di dimissionati e "impresentabili". Di fatto, un clamoroso spot a costo zero.

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