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Matteo Salvini, azzerate le trattative per le presidenze delle Camere: "Al tavolo deve esserci anche il Pd"

Giovanni Ruggiero
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Saltato il tavolo proposto da Silvio Berlusconi per mettere insieme tutti i leader dei partiti e trovare un accordo sulle nomine dei presidenti delle Camere, la trattativa prosegue a distanza e a piccoli passi. Dal vertice del centrodestra a palazzo Grazioli l'unico accordo raggiunto tra Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni resta quello sul nome di Paolo Romani per la presidenza del Senato. Idea respinta da Luigi Di Maio che ha resettato ogni progresso sulle trattative fatto finora e ha invitato tutti a un nuovo giro di consultazioni reciproche. Leggi anche: "Salvini non andrà da Vespa", bomba dopo il vertice: trema il centrodestra Idea raccolta da Salvini prima di partecipare all'assemblea degli eletti della Lega: "Se c'è un tavolo da riconvocare, siamo pronti anche tra un quarto d'ora pur di risolvere la situazione velocemente. Siamo pronti a fare tutto - ha aggiunto il leghista - tavoli e tavolini. È chiaro che poi a quel tavolo le nostre idee le portiamo. Non faccio nomi, ma che una Camera vada al centrodestra è ovvio". Ed è proprio su chi dovrà sedere a quel tavolo che il leader del Carroccio diventa più esplicito. I contatti con Di Maio sono sempre più frequenti: "Lo sento più di mia mamma", scherza Salvini, ma oltre ai grillini il leghista "auspica" la presenza anche del Pd.

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