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Matteo Salvini: "Mi fido di Silvio Berlusconi ma non dei suoi"

Eliana Giusto
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"Di Silvio Berlusconi ci si può fidare, è uno che mantiene la parola data". Il problema, dice Matteo Salvini concluso il vertice con gli alleati, sono gli "altri", i "suoi". La tensione sale in serata quando Forza Italia in una nota afferma che voterà Giancarlo Giorgetti alla Camera e Paolo Romani al Senato. Salvini, riporta il Corriere della Sera, chiama quindi Luigi Di Maio: "Tutto da capo". Poi invita "tutti i gruppi del Parlamento a essere responsabili. Qualcuno forse non ha capito che poi Pd e 5 Stelle fanno l'accordo e ti saluto...". Leggi anche: Salvini, azzerate le trattative per le presidenze delle Camere: "Al tavolo deve esserci anche il Pd" Salvini si sfoga con i suoi: "Incredibile, si chiama l'uno, ti chiama l'altro, si chiama un altro ancora. Poi, qualcuno cambia idea, cerca di convincerti con una nuova ipotesi bizantina, e via che si deve ricominciare". E non è colpo di Berlusconi che "ha una sola parola", ma nel "nel partito del Cavaliere", spiffera un salviniano, "c'è chi continua a dirgli di aspettare il Pd, di aspettare Carlo Calenda. Anche Gianni Letta gli dice che rinchiudersi in questo schema di centrodestra significa consegnare le chiavi a Salvini". 

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