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Sabino Cassese, parla il "premier" del governo dei giudici: così tira la volata a Di Maio

Gino Coala
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L'ultimo tentativo di Sergio Mattarella è l'incarico esplorativo a Roberto Fico. Se anche quest'ultimo fallirà, dal Quirinale potrebbe presto arrivare la nomina per Sabino Cassese, decano dei giuristi italiani, giudice emerito della Consulta. Da giorni il suo nome rimbalza da un retroscena all'altro come una delle "riserve della Repubblica", le sue quotazioni sono sempre più in salita, considerando il favore che godrebbe tra le fila del Movimento Cinque Stelle. L'intesa con i grillini è praticamente esplicita quando, in un'intervista al Quotidiano nazionale, Cassese promuove a pieni voti l'idea pentastellata di una "commissione di esperti" per la valutazione della compatibilità dei programmi e quindi la sottoscrizione di un contratto di governo tra gli alleati: "Quando si forma un governo, bisogna innanzitutto avere un programma, indicare delle politiche. Se il governo di coalizione, come necessariamente nel nostro caso, occorre cercare i punti di convergenza tra i programmi delle forza che si coalizzano. Se, infine, vi sono punti di convergenza tra i programmi, occorre che questi vengano scritti in un accordo, che potrebbe essere poi la base dell'esposizione in Parlamento del presidente del Consiglio dei ministri, quando questi chiede la 'fiducia' del Parlamento". Secondo Cassese la direzione che dovrà prendere il prossimo governo è sostanzialmente "ovvia, tanto che, una volta approvata la legge elettorale attuale, prima dello svolgimento delle elezioni del 4 marzo 2018, diversi commentatori e osservatori hanno indicato come esempio da seguire quello tedesco". Un metodo che secondo Cassese potrebbe essere sperimentato anche in Italia, spingendosi a non escludere anche un governo con il Movimento Cinque Stelle, e allora perché no: anche con Di Maio premier. 

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