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Silvio Berlusconi, la rivoluzione con cui stravolge Forza Italia: chi piazza al suo fianco, svolta epocale

Gino Coala
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La data di scadenza del governo a trazione grillina secondo Silvio Berlusconi arriverà molto presto: "Appena le ricette economiche dei grillini avranno rivelato la loro impraticabilità e la loro pericolosità". Nel frattempo, il presidente di Forza Italia ha voluto svelare il suo progetto per rilanciare il suo partito, a partire dalla sua struttura. L'ultima svolta sperata da Berlusconi parte da una certezza, quella di "rinnovarsi e aprirsi", come spiega in una lettera al Corriere della sera. Leggi anche: Toti detronizza Berlusconi: "Il futuro? Un partito unico, ma senza annessioni" Non ne fa solo una questione di principi, differenti almeno nel linguaggio a quelli della Lega. Berlusconi anzi si dice intenzionato a rimescolare le carte anche nell'organigramma: "Cambiare chi non funziona e premiare chi ha ben operato, inventare forme nuove senza scimmiottare quella falsaficazione della democrazia cara alla sinistra che sono le primerie". La riforma di Forza Italia voluta dal Cav passa dall'introduzione di un "vicepresidente", un tentativo di cedere un pezzo di potere interno che in passato era stato tentato con Angelino Alfano. Non propio un precedente fortunato. Berlusconi immagina quindi di nominare: "un vicepresidente, un comitato esecutivo, un coordinatore nazionale, che seguirà dal centro le attività dei coordinatori regionali, che a loro volta saranno affiancati da giovani coordinatori 'virtuali', che si occuperanno delle 'comunità azzurre' sui social". A partire dal prossimo settembre, la stagione politica di Forza Italia ripartirà con un nuovo congresso del movimento giovanile che "in condizioni di massima apertura a tutti sperimenterà forme nuove, fin qui mai utilizzate, di partecipazione e di scelta dal basso del personale politico. E soprattutto - ha aggiunto - costituirò una Consulta del presidente, a cui inviterò a partecipare tutte le energie e le personalità migliori del Paese, che, anche se non iscritte a Forza Italia, vorranno contribuire a formare una classe dirigente seria, competente e di buon senso, che sia in grado di affrontare, in modo concreto e no soltanto a parole, le sfide difficili che il nostro Paese sarà chiamato a superare a breve".

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