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Marcello Veneziani su Silvio Berlusconi: "Un declino inglorioso che non lascia eredi, quando avrebbe dovuto ritirarsi"

Davide Locano
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"Silvio Berlusconi è stato l'ultimo Re d'Italia", esordisce Marcello Veneziani in un commento su Il Tempo. "Da monarca si è sempre comportato, nel bene e nel male. E da re ha suscitato le passioni, amori e odi, nella popolazione. Ma la sua monarchia - ecco la sentenza - non lascia eredi". Dunque Veneziani passa alla più stretta attualità: "L'ultimo delfino, nominato in questi giorni, Antonio Tajani, è il più adatto al ruolo assegnato perché non ha i tratti del leader ma del luogotenente". Quindi, dopo aver ripercorso la carriera del neo-delfino, la seconda sentenza: "Anche stavolta Tajani è il testimone di una monarchia che non c'è più, congedata nell'esilio". Leggi anche: Marcello Veneziani e lo strano caso di Giorgia Meloni La firma sottolinea che "Forza Italia perde ranghi e soprattutto perde voti a beneficio degli alleati, la Lega, soprattutto". "Ma gli alleati politici di Berlusconi non possono dirsi suoi eredi: discendono piuttosto dai partiti di provenienza, vengono da Bossi o da Fini, dal Carroccio e dalla Fiamma di sezione". Su Silvio Berlusconi, poi afferma: "Nel declino inglorioso del Re, che avrebbe lasciato un altro ricordo se si fosse ritirato, sdegnato, dopo il mezzo golpe subito, resta però incustodito uno spazio politico non da poco: l'area nazional-conservatrice di centro-destra che oggi non ha più riferimenti e un po' resta con Re, ma un po' ripiega provvisoriamente su Salvini". Infine, l'amara conclusione di Veneziani: "Ma oggi i ruoli sono invertiti, i populisti radicali stanno al governo e i moderati boccheggiano all'opposizione, litigando a sinistra in cui sono lavisti. Di Berlusconi nessuna traccia. Sotto il sorriso niente".

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