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Giulia Bongiorno, frecciata a Marianna Madia: "Non farò altre inutili riforme epocali"

Cristina Agostini
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"Aspetti tragici ed eccellenze". Questa è la pubblica amministrazione, la cui caratteristica è "l'eterogeneità". Il ministro Giulia Bongiorno interviene alla VI Relazione sulla qualità dei servizi pubblici del Cnel alla Camera e spiega che "il problema non viene dalla legge, ma dalla diversa risposta alla legge". Ergo, continua la Bongiorno, "non ci sarà una riforma alla fine del mio mandato" ma "norme che scriverò con il bisturi". Leggi anche: Renzi e Brunetta? Umiliati in un solo colpo. Clamorosa Bongiorno "Vorrei essere ricordata come colei chi si è voluta far carico di applicare finalmente una serie di norme straordinariamente belle che esistono. Alla fine non ci sarà l'ennesima riforma epocale inutile che non mi interessa", dice forse lanciando una frecciata alla ex ministra Marianna Madia: "E questa penso sia una sfida dei prossimi legislatori della Pa". E ancora: "Io credo che devo diventare la stalker dei dirigenti pubblici che prendono il voto 100" (come quelli che si pongono come obiettivo quello di raggiungere 100 riunioni). "Hai fatto 100 riunioni? Ne avresti dovute fare mezza. Meno riunioni si fanno, meglio è", sottolinea: "Basta con gli obiettivi solo sulla carta. Gli obiettivi devono essere trasformati, accetto contributi su come gli obiettivi devono essere sfidanti nella Pa, e li accetto anche da chi sta fuori dalla Pa".   

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