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Legittima difesa, l'inattesa frenata del M5s: "Servono approfondimenti". Lega spiazzata, si spacca il governo

Giulio Bucchi
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Brusco stop alla legittima difesa. È il Movimento 5 Stelle ad annunciare la necessità di "approfondimenti" sul provvedimento allo studio in Parlamento, peraltro in linea con la frenata auspicata dall'Anm ("Siamo contrari a modificare l'attuale formulazione, secondo noi è sufficientemente regolamentata", ha spiegato il presidente del sindacato magistrati Francesco Minisci), aprendo così un fronte di scontro con la Lega dentro il governo. "In considerazione della delicatezza della materia trattata, della complessità e dell'impatto a livello sociale è necessaria un'analisi approfondita delle norme esistenti, dei testi presentati con attenzione e con saldi riferimenti nella giurisprudenza -  spiega il senatore grillino Francesco Urraro, membro della Commissione Giustizia -. Ciò è doveroso per il Movimento 5 stelle, così da rendere la legge realmente efficace ma nella piena sicurezza dei cittadini. Il nostro sarà un lavoro scrupoloso, di sintesi e ragionato nel solco delle garanzie Costituzionali, senza muoversi sull'onda emotiva". Durante il Question time alla Camera, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (anche lui grillino) getta acqua sul fuoco: "In alcun modo la realizzazione  dell'obiettivo riformatore, per come concepito da questa maggioranza, potrà portare alla liberalizzazione delle armi in Italia, la detenzione ed il porto delle quali risultano disciplinate da disposizioni normative rigorose sulle quali il Governo non avverte alcuna esigenze di intervenire, trattandosi di leggi che rappresentano, per altro, strumenti irrinunciabili nella lotta alla criminalità". Bonafede ha anche definito "illazioni" i sospetti di chi vede la lobby delle armi dietro la riforma. Sulla stessa linea anche il leghista Nicola Molteni, sottosegretario all'Interno: "Nella proposta di legge sulla legittima difesa non si parla assolutamente di armi, non c'entra nulla, nessuno vuole il Far West né la giustizia fai da te". Ma non sono le polemiche con il Pd a spaventare il governo, semmai la tenuta dell'intesa tra Lega e M5s su un tema tanto sensibile, soprattutto nell'area del centrodestra. Non a caso, sono proprio Forza Italia e Fratelli d'Italia i primi e i più duri a criticare la frenata dei 5 Stelle. Il timore è che gli approfondimenti si traducano in affossamento della legge.

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