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Renzi scarica Alfanoe chiede di incontrare il CavAngelino: sei un arrogante

Lucia Esposito
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Matteo Renzi ancora non si sbilancia su quale sarà alla fine la proposta di legge elettorale che approderà in Aula alla Camera. Sembra difficile dunque che il segretario del Pd scoprirà le carte alla direzione di giovedì. Del resto c'è tempo prima che la riforma approdi in Aula, il 27 gennaio, e da qui ad allora andranno avanti i contatti per capire quale progetto otterrà i maggiori consensi. Renzi ha incontrato Denis Verdini in gran segreto. I due hanno parlato a lungo del modello spagnolo che in fondo piacerebbe (e farebbe comodo a entrambi). Ma Renzi vorrebbe delle garanzie e, alla luce della maretta che in questi giorni travolge il partito per la nomina di Giovanni  Toti, vorrebbe qualche rassicurazione in più. "Leggo del vostro partito in rivolta, quelli che attaccano Berlusconi per la scelta di Toti, Fitto che minaccia, cosa sta accadendo?". Ma Renzi vuole essere sicuro perché - ha incalzato Verdini . "Se chiudo l'accordo con lui e questi non lo seguono?. Non voglio scherzi". Verdini gli ha garantito che Forza Italia ha una sola parola, quella di Silvio Berlusconi. Ma Renzi, non contento, ha chiesto di parlare con personalmente con il Cav. Il famoso incontro, il faccia a faccia di cui si parla da tempo. Forse accadrà sabatro nella sede democrativa di Largo del Nazareno dove Berlusconi non ha mai messo piede. Renzi ha di fatto scaricato l'alleato di governo. Prima mette sull'avviso Letta: "il governo ha fatto poco in questi undici mesi e uso un eufemismo" e poi ha attaccato Angelino Alfano per il " clamoroso passo indietro dell'Ncd sulla riforma del senato".  La replica -  "Per il bene dell'Italia è bene che  Letta e Renzi vadano d'accordo. Se vanno d'accordo il governo va   meglio; se si mettono in competizione su chi deve togliere la sedia  all'altro, il governo entra in fibrillazione. Per cui il mio auspicio   e la mia richiesta è che non si scarichino sull'Italia le   competizioni interne al Pd. Già l'Italia in passato ha pagato, per   ben due volte, il conto alla competizione e alla gara all'interno del   partito". Lo ha detto il vice premier e segretario del Ncd, Angelino   Alfano, ospite di "Radio Anch'io" su Radio Raiuno. "Sul rimpasto c'è una grande  ipocrisia: tutti lo vogliono nessuno lo dice. In realtà le spinte per  il cambiamento di alcuni ministri ci sono. Letta rientrerà oggi dal   Messico e dovrà assumersi il peso, l'onere e la fatica di trovare la   composizione. Ma la principale delle questioni è all'interno del Pd,  facciano chiarezza su tutto: si riuniscano e decidano una volta per   tutte se riconoscono il presidente del Consiglio e se lo riconoscono   lo aiutino. Se non lo riconoscono facciano una proposta alternativa al  Paese". L L'arroganza non paga -  Angelino Alfano non usa toni soft nei confronti di Matteo Renzi e, dai microfoni di Radio Anch'io, prima avverte che "il tempo dei dettati è finito alle elementari" e poi aggiunge una metafora davvero urticante: "Gli italiani hanno nelle urne lo spray al peperoncino per far scappare gli arroganti". Rivendica al suo Ncd la condizione di essere "decisivi per la sopravvivenza del governo e per il futuro del successo del centrodestra" ed è da questa "posizione di grande privilegio" che Angelino Alfano, a Radio Anch'io, lancia messaggi di grande determinazione a Matteo Renzi, anche quando non ne pronuncia il nome: "Noi non vogliamo dettare legge ma neanche subire quella degli altri. Se i punti di compromesso saranno ragionevoli, manderemo avanti il governo ma se il governo si paralizza o prevale l'arroganza di chi dice 'o le proposte Pd o non si va avantì allora noi saremo i primi a dire che noi non andiamo avanti".  

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