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Il rebus del Senato: ecco tutti i numeri per la legge elettorale

Ignazio Stagno
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Dopo il vertice del Nazareno, Renzi e Berlusconi devono passare dalle parole ai fatti. I due leader hanno di fatto siglato un patto di ferro che porterà in Parlamento tre riforme fondamentali che serviranno a rilanciare il Paese: riforma elettorale, abolizione del Senato e riforma del Titolo V della Costituzione. Sulle ultime due proposte gli altri partiti di maggioranza non hanno mostrato malumori ma sulla legge elettorale lo scontro è aperto. Il sistema spagnolo rivisitato in salasa italiana di fatto mette alla porta i partiti più piccoli con soglie di sbarramento micidiali in caso di apparentamento o coalizione. Ed è su questo punto che Ncd, Sel ma anche Scelta Civica e Udc sono sul piede di guerra. Risiko al Senato - La vera partita, dopo la direzione del Pd di lunedì si gioca in Parlamento La legge elettorale e le riforme hanno bisogno di un voto solido per passare sotto le forche caudine dei piccoli partiti. A Palazzo Madama la sola maggioranza di Pd e Forza Italai non sarebbe al riparo di franchi tiratori. Trai i 108 senatori Pd quelli renziani sono non più di 25. Se si sommano ai 60 berlusconiani si arriva a 85. E il numero è ben lontano dal quorum necessario per far passare un testo come quello della riforma elettorale. Se a Forza Italia e Pd si unissero i senatori a vita si arriverebbe ad un totale di 91 senatori. Ne servono almeno 161 perchè l'accordo del Nazareno diventi realtà. L'altro fronte quello degli anti-patto Cav-Renzi il conto arriva a 153: M5s può contare su 50 senatori, Ncd su 31, Lega Nord 15, Misto 14, Per L'Italia 12, Per le Autonomie 12, Gal 11, Scelta civica 8. E' questa la "truppa" che può affossare il sistema spagnolo. Renzi e Berlusconi temono lo sgambetto in Aula. Ma sono già partite le trattative per trovare un'intesa che non scontenti nessuno.

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