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Spazio, perso il controllo della stazione cinese: si schianterà sulla terra

Matteo Legnani
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Una "bomba" di 8 tonnellate e mezzo si schianterà sulla terra tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018. Ma Kim Jong-Un non c'entra. C'entrano, invece, i suoi vicini cinesi che, dopo mesi di indiscrezioni, a fine 2016 avevano ammesso di aver perso il controllo della loro stazione spaziale in orbita: la Tiangong-1 o "Palazzo Celeste" era stata lanciata nel 2011 per colmare il "gap" con le altre potenze spaziali: Europa, Russia e Stati Uniti. In cinque anni è stata utilizzata per missioni con e senza equipaggio e ha pure ospitato la prima astronauta donna cinese. Poi, qualcosa ha iniziato ad andare storto e la Tiangong ha perso progressivamente quota, senza che i tecnici di Pechino riuscissero a controllarla. Nelle ultime settimane si è immersa in un raggio più denso dell'atmosfera, al di sotto dei 300 chilometri d'altezza e il suo tasso di "decadimento" sta aumentando vertiginosamente, tanto che le previsioni iniziali relative al momento del suo schianto sulla terra (aprile 2018) sono state riviste a una finestra compresa tra la fine del 2017 e le prime settimane del 2018. Alcune delle sue parti, pesanti anche più di 100 chili, potrebbero superare indenni lo "scudo" dell'atmosfera e raggiungere la superficie terrestre, anche se fino a 6-7 ore dall'effettivo schianto non sarà possibile definire quale zona del pianeta verrà interessata dalla caduta dei detriti. Ci sono due precedenti di stazioni spaziali (non satelliti, che sono molto più piccoli) cadute sul suolo terrestre: nel 1991 la sovietica Salyut 7, pesante 20 tonnellate, si schiantò in una zona disabitata dell'Argentina, mentre nel 1979 i frammenti del ben più grande Skylab della Nasa (che pesava la bellezza di 77 tonnellate) mancarono per poche decine di chilometri la città di perth, sulla costa occidentale dell'Australia.

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