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Antonio Di Pietro: "Notai Antonio Razzi per i suoi capelli bianchi"

Andrea Tempestini
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Antonio Razzi e Domenico Scilipoti, per Antonio Di Pietro, sono due incubi in carne ed ossa: li scelse, li portò in Parlamento e lo tradirono per accasarsi con il più grande nemico di Tonino, Silvio Berlusconi. Ora l'ex leader dell'Italia dei Valori, tornato in pista per le prossime comunali a Milano, intervistato in radio a Un giorno da pecora spiega come selezionò uno dei due, nello specifico Razzi. Fu un colpo di fulmine, fu tutta colpa del caso. L'incontro fortuito avvenne a Lucerna: "Hei tu, con tutti quei capelli bianchi, perché non vieni a metterti in gioco in Italia? Come ti chiami? Da lì, ahimé, nacque tutto...", svela Di Pietro, che definisce poi Razzi la sua "creatura degenere". Tonino aggiunge: "Volevo prendere un emigrante che andasse in Parlamento a far sì che l'Italia risorgesse. Dato che ero parlamentare europeo a Strasburgo, organizzai una manifestazione con questo scopo". E a quella manifestazione, a Lucerna, conobbe Razzi e la sua chioma, il perfetto emigrante che aveva varcato la frontiera italiana per cercare fortuna. Lo scelse per i capelli bianchi, dunque, e quei capelli bianchi, anni dopo lo avrebbero tradito.

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