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Lucia Annunziata: "Meno male che Angela Merkel c'è"

Ignazio Stagno
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Lucia Annunziata ai piedi di Angela Merkel. La direttrice di Huffingtonpost intona un peana in onore della Cancelliera tedesca e lo fa analizzando il vertice Asem di Milano in cui la Merkel ha espresso serie perplessità sui negoziati tra Russia e Ucraina. "Meno male che Angela c'è, verrebbe da cantare. Il vertice Asem di Milano è stata un'altra prova, un ennesimo racconto, una fisica rappresentazione di perché l'Europa, nel formato attuale e con la attuale classe dirigente, continuerà semplicemente il suo inesorabile declino verso l'annullamento di sé". E ancora: "Dei tanti presenti solo uno dei leader, Angela Merkel, ha risposto alle provocazioni del Russo. Con toni che hanno squarciato la messa cantata in corso: 'Non vedo nessun miglioramento' è stata a un certo punto la valutazione che la Cancelliera ha fatto trapelare". Veleno su Putin - Insomma la direttrice dell'HuffPost non ha digerito affatto le parole di Putin e soprattutto il suo atteggiamento: "L'ex agente del Kgb, divenuto leader di uno dei più potenti paesi, è arrivato al vertice Asem in ritardo, preferendo alla puntualità una significativa (per tutti noi dell'Occidente - ricordate la guerra dei Balcani?) tappa nella amata Serbia per quella che è da sempre una delle preferite attività dei leader moscoviti: una bella parata militare. A sera si è presentato in ritardo al tavolo reale dove erano seduti tutti i Grandi presieduti dal Presidente Napolitano, lasciando in bella vista di telecamere la sua sedia vuota. È poi andato via nella notte milanese nella sua limousine nera, giacca in spalla, camicia sudata, per raggiungere un party privato, dal suo amico Silvio Berlusconi, come un qualunque vitellone di provincia". Elogio della Cancelliera - E così l'Annunziata al "vitellone" preferisce la Cancelliera: "L'Europa è convinta di poter sempre operare sotto le ali di un potere piu' grande, quello degli Stati Uniti di solito ma nche quello della Merkel. Se questa donna e' la dura regina dei nostri paesi c'e' una ragione, e a Milano e' sembrata anche una ottima ragione".  

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