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Matteo Renzi a Bersaglio mobile da Mentana: figuraccia iniziale, poi scintille con Travaglio

Giulio Bucchi
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Più che Bersaglio mobile, Matteo Renzi è un'anguilla. Ospite di Enrico Mentana nel talk di La7, il premier comincia l'ennesima tappa del suo perenne tour televisivo con uno scivolone. Il direttore del TgLa7 gli chiede subito dello scandalo romano e dell'inchiesta Mafia capitale, che coinvolge anche esponenti del Pd capitolino, buttandola lì con toni generici: "A Roma stanno succedendo cose importanti, vorrei sapere il suo parere". "Sì, a Roma abbiamo cambiato la storia del Paese", debutta Renzi. E giù un monologo sul Jobs Act approvato al Senato, con tanto di contestazioni fuori Palazzo Madama. Poi balbetta, si ferma, e domanda a Mitraglietta: "Non ho capito cosa mi ha chiesto". Riportato sulla retta via, il premier annuncia il cambio al vertice del Pd romano, commissariato e affidato al presidente Matteo Orfini. Ottimo inizio di Renzi. Prima domanda di Mentana: SVICOLARE SEMPRE E COMUNQUE. #bersagliomobile @AleMenabue @AndreaScanzi— AlbertoBastaiNizzoli (@AlbertoBastai) 3 Dicembre 2014 Travaglio contro Renzi - Dai magnaccioni di Roma alla riforma del lavoro, svicolone Renzi si salva in corner. La serata poi scorre via inaspettatamente moscia, nonostante gli ospiti di Mentana: Marco Travaglio del Fatto Quotidiano e Marco Damilano dell'Espresso. Giusto qualche scintilla tra il premier e Marco Manetta: a un certo punto Travaglio sciorina un documento per sostenere che il premier faccia copincolla dai rapporti di Confindustria, a cui è subalterno. "Semmai è il contrario - replica Renzi -, perché quello è il nostro testo di aprile, forse è stata Confindustria a copiare il governo". E su Twitter, naturalmente, c'è chi esulta in modalità stadio... #Travaglio fa la voce grossa solo nei suoi monologhi, nel faccia a faccia con #Renzi è mite come un agnellino. #bersagliomobile— laura mormii (@olaurone) 3 Dicembre 2014

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