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Napoli, la Digos smentisce Gonzalo Higuain sull'aggressione fuori lo stadio: "Solo proteste, nessun vetro rotto"

Giovanni Ruggiero
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Cosa sia successo ai giocatori del Napoli Gonzalo Higuain e Mariano Andujar dopo la batosta in casa contro la Lazio sta diventando un mistero. Nella prima versione circolata poche ore dopo la partita, fonte lo stesso calciatore argentino, dopo il rinfresco organizzato dal presidente Aurelio De Laurentis i due giocatori si sono infilati in due taxi per lasciare lo stadio. In uno, riporta Repubblica nell'edizione di Napoli, ci sono Higuain, sua madre Nancy e e il fratello procuratore Nicolas; nell'altro il portiere del Napoli. Le macchine fanno una strada diversa da quella indicata dalla polizia e arrivati sulla rampa della tangenziale a Fuorigrotta, secondo il racconto dei giocatori, sono stati accerchiati da un gruppo di persone che li hanno aggrediti con claci, pugni e lancio di pietre. Proprio una pietra avrebbe rotto il lunotto del taxi con Higuain e i suoi familiari. Tanta paura, ma i giocatori hanno deciso di non sporgere denuncia. Dalla questura - Gli agenti della Digos che con le tifoserie lavorano a strettissimo contatto hanno voluto capire meglio la faccenda. E la versione arrivata dalla questura sembra essere leggermente diversa da quella dell'argentino. Secondo la polizia, i due taxi sarebbero stati realmente circondati da tifosi arrabbiati che hanno manifestato il proprio disappunto colpendo con pugni e calci le carrozzerie delle auto, così come è successo al pullman del Napoli all'uscita dal San Paolo. A questo punto sotto il Vesuvio cresce il grosso sospesso di essere stati presi in giro dall'attaccante argentino, che da tempo starebbe valutando l'idea di fuggire da Napoli. Se la polizia avesse ragione, sarebbe chiarissimo che Higuain ha provato a ingigantire tutta la vicenda per aver un motivo valido per andare via senza dare l'impressione di scappare.

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