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Sandro Meyer zittisce gene Gnocchi: "Io coi 5 Stelle? Ma se Grillo mi diede del coglione?"

Matteo Legnani
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Ha un diavolo per capello (trapiantato), Sandro Mayer. Il direttore di DiPiù ce l'ha con il comico Gene Gnocchi che nella puntata di "Di Martedì" di due giorni fa l'ha incluso nella lista di coloro che sono saliti sul carro del Movimento 5 Stelle dopo le elezioni del 4 marzo. Meyer, che dice di non conoscere Gnocchi e si chiede come Gnocchi faccia a conoscere lui, in un lunghissimo articolo per il suo settimanale ripreso da dagospia.com, smonta la tesi di Gnocchi richiamando quanto successe al Festival di Sanremo del 1989 quando Beppe Grillo "fece un intervento davanti a ventidue milioni di telespettatori, che durò circa un quarto d'ora, e lì attaccò molte persone alla ribalta: Martelli, il Partito Socialista, Al Bano. Ma la violenza verbale più forte la usò contro di me, perché mi definì addirittura un 'coglione'”. Motivo della parolaccia grillina? Un'intervista che Mayer, come spiega lui stesso, fece durante una puntata di Domenica In quell'anno a un bambino di 7 anni il cui papà era stato rapito per mesi. Meyer ammette che in quell'intervista ci furono molti sbagli ma, aggiunge, "Per concludere, io da quel momento non ho mai più avuto rapporti con Beppe Grillo e di lui non conservo un bel ricordo". Leggi anche: Gene Gnocchi e "Claretta Petacci Maiala", la lezione violenta di Vittorio Feltri

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