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Elezioni 2018, Paolo Romani e la pazza idea da Vespa: "Governo di centrodestra con il Pd che si astiene"

Giulio Bucchi
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Uno scenario clamoroso, quasi surreale. Un governo di centrodestra con la astensione del Pd, che lascerebbe via libera a una maggioranza che, nei numeri, non ci sarà. A prospettarla, ironico ma non troppo, è il capogruppo uscente di Forza Italia al Senato, Paolo Romani, ospite di Bruno Vespa a Porta a porta per la serata dedicata alle elezioni 2018. Il risultato dell'urna è clamoroso e complicato: Movimento 5 Stelle primo partito alla Camera e al Senato, ma senza avere la prospettiva diretta di governo perché senza alleati. Il centrodestra prima coalizione ma lontana dalla maggioranza a Montecitorio e Palazzo Madama, anche contando su qualche voto "responsabile" di ex grillini "dimissionati" e italiani eletti all'estero. E il Pd e il centrosinistra che escono dai seggi letteralmente frantumati. Leggi anche: Dalle proiezioni ai seggi: come potrebbe essere il nuovo Parlamento "Staremo all'opposizione", ha giurato subito Ettore Rosato, capogruppo alla Camera anche lui ospite di Vespa. Scelta quasi obbligata, perché un'alleanza con quel che resta dei centristi e Forza Italia non porterebbe a nulla e un governo con M5s e Liberi e Uguali, a oggi, appare pura fantascienza anche considerando il siluramento di Matteo Renzi. E così, la butta lì Romani, non resterebbe che una astensione "tecnica" dei dem, che abbassando il numero legale nelle votazioni-chiave permetterebbero al centrodestra di governare. Per un periodo limitato, certo, e con una agenda ancora più circoscritta. Magari pochi mesi, un anno al massimo, con al centro del programma una nuova legge elettorale sulla quale però sia Forza Italia sia Pd sembrano scettici. "Non la vedo una strada percorribile", ha replicato Rosato a Romani. Chissà se è lo stesso scenario a cui non comincerà a pensare tra qualche ora anche il Colle.

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