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Pd, Anzaldi scrive alla Tarantola: "Basta imitare la Boschi in tv"

Ignazio Stagno
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L'imitazione del ministro Maria Elena Boschi mandata in onda durante l'ultima puntata di Ballarò e firmata da Virginia Raffaele fa ancora discutere. Dopo le polemiche e le proteste delle deputate del Pd che avevano attaccato Enrico Lucci per le sue battute alla Boschi e alla Madia durante il loro giuramento da ministro, ora arrivano le bordate per Floris da parte dello stesso Pd. La lettera del Pd alla Rai - E le proteste del Nazareno bussano direttamente alle porte dei vertici della Rai con una lettera di Michele Anzaldi, deputato dem e segretario della commissione di Vigilanza Rai, che con una missiva alla presidente Anna Maria Tarantola chiede conto dell'imitazione della Boschi, a suo dire "lesiva dell'immagine del ministro e delle donne": “Gentile Presidente, mi permetto di chiederLe se condivide l'imitazione di Maria Elena Boschi a Ballarò e se ritiene opportuno che un ministro giovane, che finora ha dimostrato preparazione e capacità, sia ritratta come una scaltra ammaliatrice che conta solo sul suo essere affascinante. E' questa l'immagine che il servizio pubblico della Rai, e Raitre in particolare, vuole dare alla vigilia dell'8 marzo?”, scrive Anzaldi. "Una colpa essere affascinante" - Poi il dem entra nel dettaglio e spara su Ballarò: “Da alcuni giorni il sito della Rai – scrive Anzaldi – seguito da altri portali di informazione, rilancia l'imitazione che Virginia Raffaele ha fatto del ministro Maria Elena Boschi a Ballarò. La titolare dei Rapporti con il parlamento viene ritratta come una ragazza molto attraente, in grado di stordire l'interlocutore per la sua avvenenza fisica e non per quello che dice. Normalmente la satira, secondo la definizione fatta propria anche dalla Cassazione, punta a ‘castigare ridendo mores', ovvero a mettere in risalto in maniera comica caratteristiche esecrabili e discutibili di un personaggio pubblico. In questo caso la colpa del ministro sarebbe quella di essere affascinante?". Bordate alla Raffaele - Poi Anzaldi punge la Raffaele: “La stessa imitatrice, in alcune interviste – prosegue ancora la lettera del deputato Pd alla presidente Rai – dice di aver voluto rappresentare il ministro Boschi come una ragazza ‘preparata e bella'. Il risultato, però, per usare le parole della Raffaele, è di una ‘ammaliatrice' che ripete a memoria i soliti pochi concetti e, in caso di difficoltà, si serve della sua fisicità per convincere l'interlocutore. Si fatica a capire da quali elementi si sia arrivati a trasformare il ministro in una specie di sirena incantatrice, che utilizza i simboli dello Stato nella loro più alta espressione visiva (la bandiera, l'ufficio in parlamento) per sedurre gli interlocutori e fare il ‘gioco delle tre carte' come un qualsiasi truffatore". L'appello - Infine Anzaldi fa un appello alla Tarantola: "Proprio alcuni giorni fa, in un intervento pubblico, Lei, gentile Presidente, ha detto: ‘Abbiamo un governo con metà ministre donne, è una cosa molto buona di cui siamo contente ma osserviamo che i commenti del giorno dopo erano sui curriculum per gli uomini, sulla mise per le donne'. Non crede che anche la Rai, nel proporre un'imitazione del genere, abbia ceduto alla stessa deformazione?”. Insomma ormai il Pd non accetta nemmeno più la satira. Guai a toccare la Boschi. Ma quando la Raffaele imitava Francesca Pascale nessuno tra i dem ha osato scomodare i vertici Rai. Proprio come quando le grottesche battute di Enrico Lucci bersagliavano Mara Carfagna e Daniela Santanché: nessuno si era scandalizzato. Ma se critichi la sinistra, la contraerea entra subito in azione...

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