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Roberto Benigni: "L'alluvione di Genova? Sono stati violati tre Comandamenti"

Andrea Tempestini
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Nel pentolone della Rai bolle Roberto Benigni: il comico sta preparando per Viale Mazzini lo show I 10 Comandamenti. Va da sé, dunque, che venga intervistato dal settimanale A sua immagine, promosso dalla Rai e dalla Cei. Tra le domande ne spunta una sull'alluvione di Genova. Di chi è la colpa? E Benigni risponde: "In quella terribile tragedia ci sono almeno tre Comandamenti che sono stati violati: non dire falsa testimonianza, non rubare, non ammazzare. Di fronte a una cosa simile però non c'è possibilità di risposta se non donarsi. Sono vicino col cuore alla popolazione". Per Benigni, dunque, c'è una sorta di sfumatura mistica dietro l'alluvione di Genova, ci sarebbero quei tre Comandamenti violati. Il comico, inoltre, aggiunge: "Sono vicino col cuore alla popolazione. Ho provato il desiderio di essere lì a spalare uno sporcarsi che rende molto puliti". Ma Benigni, "lì a spalare", non ci è stato. Lo show - Sul suo spettacolo, poi spiega: "Mi piacerebbe invitare il pubblico a rifelettere su qualcosa che dentro ci muove e ci fa sentire che siamo vivi. Nulla di mistico, sia ben chiaro, ma uno spettacolo sulle parole più famose dell'umanità, sulla storia più bella del mondo: quella di un uomo che sale su un colle e chiede informazioni per salvare un popolo disperato". Benigni aggiunge: "Secondo me farà bene alla gente ascoltare queste parole". I temi, assicura, saranno attuali perché "nella Bibbia non c'è niente che abbia più riferimento alla contingenza e al futuro. Il mio dovere nelle due serate - aggiunge - sarà fare riferimento ai giorni presenti, anche in maniera ironica". Benigni parla dei suoi sentimenti religiosi e sottolinea come "dopo aver studiato i Dieci Coomandamenti ho sentito queste parole entrare nella mia naima e oggi mi sento una persona diversa. Lo ripeto perché è importante: non credo che esista storia più bella di quella raccontata nell'Esodo, che ha rappresentato la principale ispirazione di ogni movimento di libertà. Si rimane stupefatti perché è proprio lì che l'infinito entra nella storia".

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