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Graziano Rossi fa la festa a Valentino: "Quel vecchietto di mio figlio non è ancora rincoglionito"

Nicoletta Orlandi Posti
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Il 109° successo di Valentino Rossi (Agostini è a 123) ha scatenato anche i bookmakers, che dopo il trionfo in Qatar (record per Sky, 1.060.908 spettatori medi, +18% rispetto al GP d'esordio 2014) hanno abbassato la quota del Dottore campione del mondo da 7 a 3,75. Graziano Rossi, lei un euro su suo figlio iridato ce lo metterebbe? «No, no, le scommesse facciamole a due gare dalla fine». Come si è svegliato ieri? «Come quello di uno che ha dormito bene, mi è sembrato di rivivere una delle domeniche dei tempi d'oro. Perché ci sono vittorie e vittorie, questa è una di quelle magiche: così, nella carriera di Valentino, ce ne saranno quattro o cinque». Dove ha visto il Gp? «A casa, con mia moglie, non ho lanciato piatti per aria ma, come direbbe qualcuno, è stata una serata “in piedi sul divano”. Ho rivisto Vale che è tornato a essere il Grande Sorpassatore. Ho rivisto un Vale che quando c'è la possibilità di vincere non c'è forse nessuno in grado di impedire che succeda: né Marquez, né questa Ducati che va così forte in rettilineo, né un Lorenzo che pare in forma. Quando Valentino l'annusa, la vittoria, poi si eccita». A 36 anni quanto è difficile fare questo mestiere? «Se c'è la passione che ha ancora lui e se la classe ti sorregge, nel senso che non ti rincoglionisci, è sempre più divertente vincere a 36 anni: più gli altri pensano che sia difficile e più quello che fai ti fa godere». Lei a 36 anni cosa faceva? «Io ho smesso a 32 con le moto e mi sono dato alle automobili, ho fatto i rally per una decina d'anni e non escludo che anche Valentino faccia lo stesso, credo che possa passare alle auto. Ormai è sicuro che non finirà in F1, ma dopo la Yamaha potrebbe andare nei rally. Non scordiamoci che l'ultima gara che ha fatto due anni fa in Argentina, durante il campionato del mondo, all'ultima giornata è arrivato a prendere un secondo al km dai primi: è una cosa straordinaria per chi non lo fa abitualmente di mestiere». La velocità un vizio di famiglia... «Vale è uno che ha sempre in mente l'idea di come arrivare primo in un posto, ma in fondo la velocità è questa: arrivare là prima degli altri». Quest'anno il «là» per Valentino sarebbe il decimo mondiale... «È partito benino ma non pensiamo che Marquez non sia più Marquez. E comunque, nella classifica dei giri veloci in gara, Vale lo ha battuto di due decimi: questo è un segnale che dà ottimismo». Lorenzo potrebbe quasi essere un alleato per suo figlio? «Assolutamente, però direi anche le Ducati; tra Vale e la Rossa non corre sangue buonissimo, ma questi favori che possono scambiarsi potrebbero anche farli riavvicinare». E se dovesse tornare Stoner alla Honda, al posto di Pedrosa afflitto da problemi a un braccio? «In effetti ne ho sentito parlare e ho pensato che un campionato con Marquez, Stoner e Valentino sarebbe una cosa (ride, ndr) che i tifosi diventano matti. Ben venga Stoner». di Tommaso Lorenzini  @Texbomb

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