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Esercito Italiano: caroselli, picchetti e fanfare. I "Lancieri di Montebello" al Longines Global Champion Tour

Marco Petrelli
Marco Petrelli

Nato a Terni 37 anni fa, viaggiatore per vocazione, è giornalista e fotoreporter. Nel corso della sua attività di "penna" si è occupato un po' di tutto, anche del Burlesque. Poi l'approdo al mondo militare narrato seguendo gli addestramenti in prima persona. Porterà sempre con sé il ricordo del reportage dal Libano, un Natale trascorso con i militari italiani della Missione UNIFIL. Ha due lauree in Storia, una Moto Guzzi ed una grande passione per la fotografia. Di recente ha pubblicato il suo primo libro "importante": I partigiani di Tito nella Resistenza Italiana (Mursia, 2020). È Ufficiale della Riserva Selezionata dell'Esercito Italiano.

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“Montebello!” Gridano in formazione i cavalieri e le amazzoni del Carosello di Lance, fra i più emozionanti appuntamenti del Longines Global Champion Tour 2021.  Vero, non si è trattato direttamente di sport, ma la carica del Reggimento “Lancieri di Montebello (8°)

 

 

 

” dell'Esercito Italiano. è tradizione ed insieme atletica: all’addestramento del soldato di cavalleria, infatti, i Lancieri di Montebello affiancano la capacità di rievocare - in sella - i combattimenti del passato, quando il binomio cavallo-cavaliere si proiettava sul campo di battaglia in spettacolari ed audacissime azioni, talvolta determinanti per gli esiti dello scontro. Ed oggi unica formazione storico-militare a cavallo dell’Esercito. 

 

 

 

 

Il Carosello di Lance Volti sorridenti, scherzi e qualche battuta. Non siamo ancora sul campo di gara, all’esibizione del Carosello di Lance (una delle più suggestive della tradizione militare italiana) manca ancora oltre un’ora ma l’occasione è ghiotta per conoscerli più da vicino, nel backstage per intenderci. E il “back” è la collina a ridosso delle antiche terme romane dove i lancieri si preparano insieme ai loro colleghi a quattro zampe. Sì, perché il cavallo ed il lanciere che lo monta sono più di un binomio (termine tecnico col quale si indicano cavaliere ed animale), sono due colleghi. Capita, infatti, che qualcuno ci parli o che addirittura ci giochi così come si scherzerebbe, nei momenti di break, con i commilitoni. Le immagini parlano da sole…

 

 

 

 

 

A comandare il Carosello di Lance è il capitano Paolo Mezzanotte. Avvicinandosi al luogo dell’esibizione l’ufficiale ci regala un’immagine da copertina… di un antico volume di Storia della cavalleria.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il picchetto d’onore E’ appiedato e svolge compiti di rappresentanza. Nel corso del LGCT 2021 ha aperto e chiuso le principali e più prestigiose gare della competizione, incluso il Grand Prix CSI (Concorso Salto Internazionale) 5***** del 18 settembre. E’ seguito con attenzione, sul campo e fuori, da due giovani tenenti del Reggimento “Lancieri Montebello (8°)” a loro volta coordinati dal capitano Schirinzi. 

 

 

 

 

 

 

La Fanfara a Cavallo Il sergente maggiore Salvatore Pinci è di poche parole e più avvezzo a dirigere i suoi lancieri-musicisti che non a rilasciare interviste. In fondo ha ragione: orecchie ed occhi sono più che sufficienti a capire cosa sia la Fanfara che, a dispetto del nome, si esibisce in sella e a piedi. Il 18 settembre, ultimo giorno del LGCT 2021, i lancieri sono appiedati quando celebrano il binomio vincente del Grand Prix e quando il loro comandante, il colonnello Cacciaguerra, viene omaggiato dagli organizzatori della competizione per il prestigio che il Reggimento ha conferito alla stessa. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come per il picchetto e per il Carosello, i volti sono eterogenei: volontari in servizio permanente che hanno superato i 40 anni e giovani, parecchi anche alcuni dei quali arruolati molto di fresco. 

 

 

 

 

 

 

Sara Pietropoli, ad esempio, ventitreenne. Nell’Esercito dal 2019, è stata subito inviata al Reggimento “Lancieri di Montebello (8°)”. Suona il flauto traverso:  “Una passione nata da piccola (per la musica, ndr) che si è coniugata perfettamente alla vita militare. Certo, questo dopo un duro e costante addestramento a terra… ed in sella!”

 

 

 

 

 

 

 

 

La scelta del bianco e nero è tutt’altro che casuale: immagini recenti che rievocano un passato antico, così come le uniformi storiche indossate dagli uomini e dalle donne dei “Lancieri di Montebello”. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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