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"Maria che scioglie i nodi": l'immagine cara a Francesco e i risvolti esoterico-massonici

Il committente dell'ex voto diffuso da Bergoglio in tutto il mondo apparteneva a una società protomassonica

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Il 31 maggio Francesco ha affidato cinque intenzioni alla “Maria che scioglie i nodi”, un’immagine che in questo periodo sta avendo grande diffusione e successo.

Ora, premesso che la devozione sincera e amorevole dei credenti - dal punto di vista della fede - viene sicuramente ascoltata ed esaudita dalla Vergine Maria, al di là che Essa sia raffigurata in questa o quell’altra immagine, vi sono alcuni dati di fatto oggettivi che devono essere conosciuti.

Francesco viene spesso accusato di non brillare particolarmente per la sua devozione mariana. Ha negato alla Madonna il titolo di Corredentrice; tende spesso a definirla solo “madre e discepola” con una certa assonanza con il Luteranesimo; ha abrogato la Festa della Traslazione della Santa Casa di Loreto, praticamente declassificando il fatto soprannaturale della casa di Maria trasportata dagli angeli (testimoniato da San Nicola da Tolentino) a mera leggenda e tradizione.

Si sono spesso registrate, sempre in ottica apparentemente filo-protestante, sue resistenze a parlare dei dogmi mariani fondamentali, come la verginità perpetua. Ne abbiamo scritto QUI

Eppure, di una sola immagine mariana, in particolare, Bergoglio è STRAORDINARIAMENTE DEVOTO. Non della Madonna di Lourdes, né di quella di Fatima (alla quale ha detto di preferire la Maria dei Vangeli), né di quella di Pompei, o del Buon Soccorso, tutte immagini miracolosissime, che guarirono malati terminali, furono protagoniste di apparizioni e di straordinari altri fenomeni soprannaturali riconosciuti dalla Chiesa, ai quali ovviamente, crede chi ha fede. No, è un’immagine insolita, priva del Bambino Gesù.

In questa, Maria è raffigurata molto bella, tanto che può sembrare perfino un po’ troppo scollata per via di un lembo del vestito color rosa carne. In una riproduzione dall’originale, la figura appare addirittura con una spalla scoperta.

Scrive Avvenire che quando nel 1986 l’allora padre Bergoglio vide l’ex voto della Madonna che scioglie i nodi, nella chiesa gesuita di St. Peter, ad Augusta, in Germania, rimase “folgorato”: fece stampare centinaia di cartoline di questa immagine e la diffuse in Argentina e in tutto il Sudamerica. Un parroco di Buenos Aires, Juan Ramón Celeiro, scrisse anche una Novena alla Marie Knotloeserin, ovvero una preghiera che va recitata nell’arco di nove giorni, una strofa al giorno.

Ed ecco l’origine dell’immagine.

Nel 1700, il canonico tedesco Hyeronimus Ambrosius Langenmantel commissionò al pittore Schmidtern un dipinto come ex voto per ricordare una grazia ricevuta da suo nonno, il nobile Wolfgang, che aveva dei seri problemi coniugali con la moglie Sophie.

Questa, per ricordare tutti i litigi avuti col marito, aveva riempito di nodi il nastro nuziale con cui all’epoca si sposavano i tedeschi: un nodo stretto con il nastro simboleggiava, infatti, il vincolo matrimoniale.

Wolfgang Langenmantel, alle soglie della separazione, portò il nastro annodato da un gesuita, padre Jakob Rem,  il quale lo offrì a Maria. La Vergine, per miracolo, sciolse tutti i nodi del nastro e riportò la pace e l’amore fra marito e moglie.

Rispetto agli straordinari miracoli delle altre effigi mariane, questo sembra abbastanza modesto, eppure Francesco ne ha divulgato un culto totalizzante. Come mai? Cosa avrà di particolare questa immagine?

Non si può tacere il fatto che vi siano alcune patenti sovrapponibilità del simbolo del nastro annodato con l’universo alchemico-esoterico.

Un nastro o un cordone pieno di nodi, infatti, è un simbolo massonico di primaria importanza, già noto alle società muratorie medievali: esso collega le due colonne spezzate del tempio di Salomone, Jachin e Boaz. I nodi nel nastro, del tipo “Savoia” proprio come quelli dell’immagine della Madonna sciogli-nodi, simboleggiano i “nodi d’amore” che uniscono i Fratelli, riunendoli in una sola famiglia su tutta la Terra.

E’ pur vero che di simboli massonici mutuati dal Cristianesimo ve ne sono tanti, ma abbiamo fatto qualche ricerca in più sul committente, Hyeronimus Langenmantel.

Era un erudito e apparteneva  alla Fruchtbringenden Gesellschaft, (Società dei Carpofori) la quale aveva uno scopo educativo: l'uso impeccabile del tedesco. Gli storici della massoneria Ludwig Keller e Wolfstieg sostennero che questa accademia determinò le linee di influenza sulla Massoneria, che nascerà di lì a poco, nel 1717. La Fruchtbringende Gesellschaft  era qualcos’altro che una semplice società linguistica – citiamo dall’enciclopedia massonica - piuttosto un'associazione che perseguiva determinati interessi religiosi o quanto meno morali e sociali, soprattutto la penetrazione della Germania con la tolleranza e la pace e l'educazione della gioventù adulta. I membri coltivavano segreti volti alla creazione di un Cristianesimo pacifista, sincretista e “inclusivo”, dato che la società accoglieva molti protestanti ma anche alcuni cattolici “dialoganti”.

Membro della società e amico di Langenmantel era il gesuita Athanasius Kircher, grande scienziato, egittologo e alchimista.

E’ quindi fattuale che l’ex voto della Marie Knotloeserin nacque in un contesto culturale gesuitico, catto-protestante, proto-massonico, sincretista, per nulla estraneo a interessi alchemici ed esoterici.

Ed ecco che l’immagine che scioglie e/o annoda il nastro (non sappiamo se Maria nella scena sta sciogliendo uno dei nodi “aggiunti” o riannodando quello coniugale)  rievoca inevitabilmente il motto alchemico “SOLVE ET COAGULA”, il ciclo di morte e rinascita che sarà tanto caro ai massoni.

Non basta. L’utilizzo di cordicelle o nastri annodati per scopi precipuamente MAGICI è antichissimo, tanto da ricorrere persino nelle tavolette cuneiformi mesopotamiche che trattavano di stregoneria.

Esiste anche un RITO DEI NOVE NODI che ricorda in modo inquietante la NOVENA della Madonna che scioglie i nodi: ogni giorno, per nove giorni, bisogna fare un nodo in un punto preciso di una cordicella dato che:  

“Con il 1° nodo, l’incantesimo comincerà.

Con il 2° nodo l’incantesimo si avvererà.

Con il 3° nodo cosi sarà.

Con il 4° nodo il potere si svelerà.

Con il 5° nodo l’incantesimo vivrà.

Con il 6° nodo l’incantesimo si fisserà.

Con il 7° nodo il cambiamento avverrà.

Con il 8° nodo il destino agirà.

Con il 9° nodo quel che è fatto sarà”.

“I nodi verranno SCIOLTI UNO ALLA VOLTA PER NOVE GIORNI CONSECUTIVI, nell’ordine numerico con il quale sono stati legati.  Quando verrà sciolto l’ultimo, il potere sarà al massimo, e l’energia sarà liberata con un urlo”.

Non è la prima volta che un elemento iconografico-liturgico promosso, o introdotto, o approvato da Francesco trova una casuale (?) corrispondenza con il mondo magico-esoterico-massonico.

Un esempio clamoroso è stato poco tempo fa l’inspiegabile cambiamento della II preghiera eucaristica nel messale. Ne abbiamo parlato diffusamente QUI

Il testo è stato cambiato da:

“Santifica questi doni con l’effusione del tuo Spirito“

a:

“Santifica questi doni con la “RUGIADA” del tuo Spirito“

A parte che, stando alla lingua, l’”effusione” è un’azione che vede protagonista lo Spirito Santo in prima persona e non è un suo “prodotto” come la rugiada, (che quindi è un oggetto diverso dallo Spirito Santo) quest’ultima è stata inserita in riferimento al fatto che, nel III secolo, i primi cristiani, con la metafora della rugiada, prefiguravano lo Spirito Santo che sarebbe stato “codificato” poco più tardi, nel IV secolo.

Allora non si capisce perché recuperare una metafora ormai obsoleta, che esisteva prima della teologia dello Spirito Santo, se dal IV secolo in poi la persona trinitaria era stata già ben definita. Che senso ha?

Per una strana coincidenza, abbiamo scoperto che la RUGIADA E' UN ELEMENTALE ESOTERICO MASSONICO importantissimo, tanto che ancora negli anni ’70, l’ultimo alchimista francese, Armand Barbault, nelle notti di primavera  raccoglieva la rugiada con lenzuoli per farne vari intrugli. 

A tutte queste coincidenze, aggiungiamo le 67 lettere di apprezzamento ricevute da Francesco da logge massoniche di tutto il mondo; la lettera “Ai cari fratelli massoni” pubblicata dal card. Ravasi sul Sole 24 ore e i continui appelli di Francesco alla Fratellanza universale QUI 

Non è un po’ troppo? Siamo quindi costretti a riconoscere che la nuova chiesa di Bergoglio, sia per casuale, sfortunata coincidenza o per una diretta volontà, strizzi spesso e volentieri l’occhiolino alla Massoneria (e al suo armamentario estoerico) scomunicata dalla Chiesa in 586 pronunciamenti, lungo tre secoli, in quanto completamente antitetica al Cattolicesimo.

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