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Pathfinder, crudeltà di particolari per appassionati di avventura

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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PATHFINDER
Rai4 ore 21.20
Con Karl Urban, Jay Tavare, Wayne Charles Baker. Regia di  Marcus Snipel. Produzione USA  2007.  Durata: 1 ora e 39 minuti
LA TRAMA
Non è stato Cristoforo Colombo a scoprire l'America. Vari secoli prima ci arrivarono  i  vichinghi  di Erik il  Rosso. Non ci rimasero a lungo perchè furono sterminati dalle tribù locali.  La storia del film (remake del norvegese "L'arciere di ghiaccio") parte appunto da  uno di questi  massacri. Il "pathfinder" (lo scopritore di piste) è appunto un giovane fortunosamente scampato. E  fortunatamente adottato da una tribù  di pellerossa. Adozione indovinata  perchè l'uomo venuto da lontano è un grande guerriero e verrà molto comodo nelle guerre  che la tribù ingaggerà coi clan rivali.
PERCHE' VEDERLO perchè  i paesaggi invernali, gli scontri  repentini e sanguinosissimi, le tattiche  di guerra  sono offerti  con tanti mezzi, una portentosa fotografia, una crudeltà  di particolari che per cento minuti offrono parecchio pane per i denti dei fans del cinema d'avventura.
 

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