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"Black Hawk Down", a orchestrare la battaglia un Ridley Scott in grande forma

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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BLACK HAWK DOWN
Sky Cinema Action, ore 18.30. Con Josh Hartnett, Ewan Mc Gregor, Eric Bana. Regia di Ridley Scott. Produzione USA 2001. Durata: 2 ore e 24 minuti

LA TRAMA
Sembra un filmaccione d'azione e invece è (quasi) tutto vero. Tutto accaduto nell'ottobre del 1993 a Mogadiscio, dove  s'era insediato un signore delle guerra che affamava  i somali e impediva che arrivassero gli aiuti internazionali. Gli americani decidono di farla finita e decidono  di inviare un centinaio  di  uomini in elicottero a catturare due luogotenenti del "signore". Tempo  dell'operazione, secondo l'ammiraglio americano: un'ora. In 60 minuti  il commando deve catturare e portare i catturati sulla portaerei  USA. Ma qualcosa va storto. Due elicotteri vengono abbattuti. I soldati americani che cercano di soccorrerli  vengono assaliti da centinaia di somali che sparano da tutte le case.  Mogadiscio diviene il teatro di una selvaggia caccia all'americano. La missione è fallita. E' tanto se i militari USA riescono a tornare alla portaerei.

PERCHÈ VEDERLO
Perchè a orchestrare la battaglia è un Ridley Scott in gran forma. Si tifa per i soldati in elicottero come si tifava per gli astronauti degli "Aliens" aggrediti  dagli extraterrestri (anche qui gli aggressori non si vedono mai in faccia). Gran film di propaganda. Perchè  come in "Dunquerque"  15 anni dopo trasforma quella che è tutto sommato una sconfitta militare  in un'epica di abnegazione e coraggio.

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