Cerca
Logo
Cerca
+

Trump umilia Obama: così ha fatto crollare il numero di armi vendute

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

Vai al blog
  • a
  • a
  • a

Obama era stato il “piazzista” preferito dell'industria delle armi, perche' con le sue continue minacce di ostacolare le vendite legiferando contro il Secondo Emendamento (senza speranza essendo il Congresso a grande maggioranza contrario) aveva provocato una vera corsa all'acquisto da parte del pubblico legale. Ossia la gente comune che vuole pistole e fucili per autodifesa, per lo sport, per la caccia o per il collezionismo. Trump ha fatto il contrario: assicurando di voler rispettare il diritto costituzionale di portare armi, e avendo oltretutto il potere di veto, ha “gelato” il mercato: nei primi sei mesi della sua amministrazione c'e' stato un calo marcato degli acquisti, che i produttori calcolano di almeno il 10%. Con una politica giusta, il presidente ha insomma ottenuto quello che Obama cercava di fare e non e' mai riuscito: ridurre il numero di armi in circolazione. E ha fatto anche molto di piu', come dicono le statistiche rese note dal Ministero della Giustizia a proposito della repressione dei criminali che usano le armi, sostanzialmente tutte illegali, per commettere delitti. Gli agenti federali nel 2017 hanno incrementato del 23% gli arresti e le incriminazioni per reati violenti, con uso di armi, rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. E' sparita la retorica del precedente governo contro le armi legali, che si ripeteva puntuale in occasione delle sparatorie di massa nelle scuole, e si e' fatta strada, concretamente, la normale e ben piu' efficace strada della difesa aggressiva dell'ordine pubblico, con l'aumento dell'attivita' di law & order. Tanto piu' che, come ha detto il ministro della Giustizia Jeff Sessions “ i crimini violenti sono in crescita in molte parti del paese, con 27 delle 35 citta' maggiori che stanno mostrando aumenti del tasso degli omicidi. I cittadini rispettosi della legge in alcune di queste comunita' stanno vivendo nella paura, vedendo le famiglie distrutte e giovani vite stroncate da gang e da trafficanti di droga”. In marzo, seguendo il memorandum del presidente che in febbraio aveva disposto la creazione di una Task Force per la Riduzione del Crimine e per la Sicurezza Pubblica, Sessions aveva ordinato ai procuratori di dare priorita', nella loro attivita' giudiziaria, ai crimini commessi con l'uso di armi. E i numeri sono la prova che e' possibile invertire il trend della crescente delinquenza che sta affliggendo soprattutto i ghetti di citta' come Baltimora e Chicago, in testa nella triste classifica degli omicidi. L'annuncio di Sessions sul balzo del 23% negli arresti e' stato lodato da Chris Cox, direttore esecutivo dell'Istituto Legislativo della NRA (National Rifle Association, che raccoglie produttori di armi e sostenitori del Secondo Emendamento). “Trump e Sessions hanno capito che perseguire i criminali violenti e proteggere i diritti dei cittadini che rispettano la legge non sono idee che si escludono mutualmente, “ha detto Cox. “Dopo aver toccato il minimo durante l'amministrazione Obama, le incriminazioni federali per il possesso di armi illegali sono adesso prese molto sul serio”. E' solo un primo passo per garantire la qualita' della vita nelle metropoli a rischio, ma e' di sicuro nella giusta direzione. Il merito del miglioramento e' tutto di Trump, che cerca di mantenere le promesse della campagna elettorale in materia di difesa e consolidamento dell'ordine pubblico. Peraltro, la battaglia della nuova amministrazione contro gli immigrati criminali e la repressione dei delitti commessi con armi illegali vanno a braccetto: nei raids contro le gang gli agenti federali mettono spesso le mani su delinquenti armati e senza documenti validi per vivere in America, cioe' gente da deportare. E' una “win win situation” (una doppia vittoria), ma nessuno si illuda che i media la presentino per la realta' che e‘. Anzi, per quanto aberrante possa sembrare, Trump e' stato accusato di razzismo per aver detto giorni fa, a un'audience di poliziotti plaudenti , “che quelli di MS-13 (la banda forse piu' micidiale oggi negli USA NDR ) hanno trasformato parchi pacifici e quartieri tranquilli in campi di morte. Sono animali. Non possiamo tollerare come societa' il versamento di sangue di innocenti, giovani, magnifiche e vibranti persone”. La CNN ha commentato che Trump sta “rafforzando MS-13”, permettendo al gruppo di reclutare membri piu' facilmente perche' le sue politiche e le sue parole stanno mettendo paura agli immigrati illegali. E sul sito liberal Slate Jamelle Bouie ha scritto che “ Trump non sta solo connettendo gli immigrati con il crimine violento. Sta usando un argomento assolutamente razzista: quello del criminale violento, sadico, nero o bruno (ispanico NDR) che abusa di donne innocenti, di solito bianche”. di Glauco Maggi

Dai blog