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Il processo? Fatelo al potere calcistico

L'opinione di Oliviero Beha su Calciopoli

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Tra ansie e angoscie, almeno una certezza: sul caso Calciopoli, così come sul caso Scommettopoli, ci stanno prendendo per i fondelli. Moggi, Giraudo, Mazzini radiati dalla Disciplinare dopo che la richiesta di radiazione era stata fatta nel luglio del 2006 ai tempi della giustizia sportiva “presto e bene”. Radiati il 15 giugno 2011: non bastano le date per capire? Tra un mese sarebbero scaduti i termini. Perché hanno aspettato tanto? Per gettare in pasto all'opinione pubblica una polpetta avvelenata che la distraesse da Scommettopoli? Per far vedere che alla fin fine il Procuratore Federale del calcio, l'accusa, il PM del pallone, Stefano Palazzi, comunque porta a casa qualcosa? O altrimenti perché, dopo ben cinque anni? Trovate la risposta continuando a leggere… Si obietta: ma un colpevole è un colpevole. Rispondo: certamente. Ma il processo prima che a Moggi va fatto al potere calcistico, a come funziona la giustizia sportiva, a come vengono usate le sentenze, ai giochi di potere che ci sono dietro. La conferma ce l'avete da Scommettopoli, in cui lo stesso Palazzi svolge il medesimo ruolo: indaga e rinvia a giudizio,oggi come nel 2006. E sta venendo fuori che Palazzi in Federazione insabbia (cfr.lo scandalo di “Premiopoli” sul web, per facilitarvi la comprensione della faccenda, o i miei scritti sul Fatto, o l'Espresso in edicola) tutto quello che può insabbiare. Nel caso di Moggi, Giraudo e Mazzini, chi mi dice che Palazzi non sapesse già nel 2006 che nello scandalo eranoi coinvolte tante altre figure importanti del calcio, come è venuto fuori nel processo penale in corso a Napoli? Perché mi devo fidare di Palazzi dopo quello che è documentato su di lui? E da chi dipende Palazzi se non da Abete, presidente federale? E nel 2006 Abete non era il vice del presidente Carraro? E non ci sono intercettazioni su Carraro (poi ovviamente prosciolto con urgenza da quella stessa giustizia sportiva da lui superveduta) del tenore di quelle su Moggi e soci? Quindi l'obiezione fasuilla e amplifata dai media collusi, “intanto giustizia su Moggi, liberiamoci di un colpevole”, si scontra con la logica e la natura di chi lo ha giudicato. I latini dicevano “summum ius, summa iniuria”, massimo diritto, massima offesa, o giù di lì. Per quello che avete letto finora, e senza tifo juventino pro o contro Moggi, è chiaro che qui di ius ce n'è pochissimo e invece c'è una gigantesca presa per il di dietro dell'opinione pubblica italiana. Mentre fioccano le notizie dalla Procura di Cremona, e Palazzi dovrebbe indagare su tutto ciò e cominciare gli interrogatori. Mi domando come, e con che faccia. In altri campi, questa mole di sospetti peserebbe come un macigno su chi amministra la giustizia assai più che su eventuali colpevoli scelti nel mazzo, a quel che si è visto e sentito nel Tribunale di Napoli, nel mazzo e con cura…Invece qui la stampa dimentica tutto ciò e archivia il caso con la “discarica Moggi”. Io me ne vergognerei… di Oliviero Beha

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